Estero

I raid in Siria vanno 'oltre ogni immaginazione'

Nei bombardamenti in corso hanno perso la vita almeno 250 persone, inclusi bambini e adolescenti

((Keystone))
21 febbraio 2018
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Le forze turche e i loro alleati siriani hanno allargato nelle ultime ore l’area di controllo a ridosso della frontiera turca con l’enclave curdo-siriana di Afrin, in mano alle milizie dell’ala locale del Pkk. Lo riferiscono fonti sul terreno nella regione siriana di Aleppo, di cui fa parte il distretto di Afrin. In particolare, le forze di Ankara sono avanzate in tre tratti distinti della zona frontaliera: nella zona di Bulbul a nord, in quella di Rajo a ovest e in quella di Jinderes a sud. Secondo le fonti, l’esercito turco mira ora a circondare la città di Afrin con una "fascia di sicurezza" tra l’entroterra e la frontiera turca. Dal canto loro, media governativi siriani e filo-iraniani affermano che un convoglio di "forze popolari" filo-Damasco è arrivato nella città di Afrin a sostegno della popolazione locale nonostante i bombardamenti di artiglieria turchi. (ANSAmed).

Nella Ghuta, una situazione 'oltre ogni immaginazione'

È di una decina di morti il bilancio di nuovi raid aerei governativi sulla Ghuta orientale, l’area a est di Damasco assediata dalle truppe lealiste e controllata da gruppi anti-regime. Lo riferiscono fonti mediche, citate dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani, secondo cui i bombardamenti più intensi proseguono nella parte sud della Ghuta, in particolare a Kfar Batna, dove si registrano le prime vittime di stamani. La situazione va "oltre l’immaginazione": lo ha detto alla Bbc il coordinatore umanitario regionale delle Nazioni Unite, Panos Moumtzis, alla luce degli ultimi tre giorni di bombardamenti da parte delle forze governative in cui finora hanno perso la vita almeno 250 persone, inclusi 57 bambini e adolescenti.

Mosca: 'Stati Uniti cinici'

Gli Stati Uniti e i loro alleati stanno cinicamente utilizzando la situazione umanitaria in Siria, in particolare nella Ghuta orientale. Così il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov. "Sono in corso lavori a New York sulla bozza di risoluzione sulla situazione umanitaria e sulla tregua umanitaria. Le questioni relative agli aiuti umanitari e all’accesso sono diventate forse l’esempio più vivido di doppi standard da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati nell’approccio all’intera questione siriana", ha detto citato dalla Tass. "Washington cinicamente separa le questioni che sono vantaggiose dal punto di vista politico e la pressione su Damasco da situazioni simili, che creano disagio agli Stati Uniti".

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