Estero

Cnn contro Trump: 'durante la strage giocava a golf'

Accusato di 'mancanza di umanità'. Il 24 marzo a Parkland la marcia degli studenti. Il Congresso della Florida respinge una mozione contro le armi d'assalto

((Keystone))
21 febbraio 2018
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Donald Trump cede alle pressioni di gran parte dell’opinione pubblica e vara una prima mini-stretta sulle armi da fuoco. Dopo l’apertura a sorpresa della scorsa settimana – seguita alla strage nel liceo di Parkland, in Florida – il primo passo concreto deciso dalla Casa Bianca consiste nel divieto di vendita dei cosiddetti ’bump stock’, i congegni che trasformano un fucile semiautomatico in un fucile automatico. Come quello micidiale utilizzato dal killer di Las Vegas che è arrivato ad uccidere 30 persone. Il presidente americano ha annunciato di aver firmato una direttiva in cui ordina di varare al più presto il bando di questi potenziatori. E potrebbe essere solo un primo passo, visto che il tycoon ha già assicurato di appoggiare un testo di legge bipartisan presentato in Congresso. Un provvedimento che prevede un rafforzamento dei controlli federali sulla vendita di armi da fuoco, per verificare se chi acquista fucili e pistole abbia precedenti penali o problemi di igiene mentale.

Marcia contro le armi il 24 marzo

Nelle ore in cui la polizia ha arrestato sempre in Florida un diciottenne sequestrandogli un fucile dopo aver postato su Snapchat l’annotazione "Non andare a scuola", l’America si prepara alla grande marcia degli studenti che dicono basta alle stragi nelle scuole e alle armi facili, programmata per il 24 marzo. E già arrivano le adesioni di tante personalità e anche star del mondo dello spettacolo. Come George Clooney, che insieme alla moglie Amal ha donato al movimento mezzo milione di dollari, annunciando la loro presenza al corteo di Parkland. "Da questi eventi dipende il futuro dei nostri figli", afferma l’attore che ha due bambini.

Il golf durante la strage

Intanto una nuova polemica si è abbattuta su Trump, scivolato ancora una volta su due delle sue passioni più sfrenate: il golf e Twitter. L’accusa è pesante: nelle ore in cui si celebravano i primi funerali delle vittime del liceo di Parkland il presidente, a poche decine di chilometri di distanza, giocava sul green del suo golf club di West Palm Beach. E, tra una pausa e l’altra, completava la tempesta di tweet contro tutto e tutti: dagli investigatori che indagano sul Russiagate a Barack Obama. A farsi portavoce dell’indignazione generale uno degli anchorman più noti della tv americana, Anderson Cooper, della Cnn. "Chi si attendeva maggiore rispetto per la tragedia si metta l’animo in pace, il presidente non ha cambiato le sue attitudini", le parole del popolare giornalista, che accusa il tycoon di "mancanza di umanità": "Quei tweet – è l’amara considerazione – sono esattamente lo specchio delle reali priorità di un presidente che, in un weekend così tragico, ha dimostrato chiaramente cosa davvero lo interessa: se stesso". Non è la prima volta che si scatena una polemica del genere. Accadde anche il mese scorso per il Martin Luther King Day, festività in cui di solito i presidenti danno l’esempio agli americani svolgendo del volontariato. Trump invece fu immortalato mentre giocava a golf sempre in Florida. E ancora, fu immortalato sul green della sua tenuta in New Jersey subito dopo il suo durissimo attacco contro il sindaco di una Porto Rico devastata dall’uragano Maria.

Il 'no' del Congresso della Florida alla messa al bando di armi d'assalto

Il Congresso della Florida, controllato dai repubblicani, ha respinto con 71 voti contrari e 36 favorevoli una mozione per mettere la bando le armi d’assalto e i caricatori ad alta capacità, sotto gli occhi attoniti di decine di studenti sopravvissuti alla recente sparatoria del liceo di Parkland. Altri studenti della stessa scuola hanno appreso della votazione negativa durante il viaggio in bus di sette ore nella capitale, Tallahassee, dove oggi intendono incalzare i parlamentari sulla sicurezza delle scuole e sul controllo delle armi. È una delle tante iniziative promosse per trasformare la tragedia in azione politica. Tra gli obiettivi principali, la ’marcia per le nostre vite’ a Washington e in molte altre città americane il 24 marzo.

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