Estero

La Repubblica Ceca sceglie il suo presidente

Alle urne si sfidano l'uscente Milos Zeman e il professor Jiri Drahos, new entry della politica

Keystone
26 gennaio 2018
|

I cechi, oggi e domani alle urne per il ballottaggio, decidono chi sarà il loro presidente per i prossimi cinque anni e da questa scelta dipenderà il futuro orientamento del Paese: si sfidano l’uscente Milos Zeman e il professore Jiri Drahos, new entry nella politica, una cui vittoria lascerebbe presagire una svolta europeista a Praga. I sondaggi li danno testa a testa.

I cittadini decideranno se insistere con l’euroscetticismo populista orientato verso l’Est, rappresentato negli ultimi 15 anni dai presidenti Vaclav Klaus e dal suo successore, oppure optare per un’apertura alla democrazia liberale occidentale, rappresentata da una personalità riconosciuta nel mondo delle Scienze.

"Drahos non sa niente di politica, è un mestiere che va imparato, io lo imparo da 25 anni", ha detto ieri all’apertura dell’ultimo duello in tv Zeman, 73 anni, eletto nel 2013, filorusso ed eurocritico, ex comunista ed ex premier socialdemocratico, fra gli artefici della scena politica post ’89.

"Zeman rappresenta il passato, l’epoca di macchinazioni politiche, del clientelismo, è il simbolo della divisione della società. Vorrei portare al Castello di Praga un cambiamento, unire invece di dividere, occuparmi di problemi veri che pesano su tutti non solo quelli dell’élite", ha replicato Drahos, 68 anni, ex direttore dell’Accademia delle scienze e docente universitario di chimica e di fisica. Un europeista liberale, che, contrario a un referendum generale sull’Ue e sulla Nato, vorrebbe rendere la Repubblica Ceca "partner solido, dignitoso e leggibile dei Paesi dell’Ue".

Al primo turno Drahos è risultato secondo ma ora gode del sostegno dei quattro sconfitti. Dalla sua parte sono anche i partiti parlamentari del centro destra. Zeman è sostenuto dalla sinistra, dagli estremisti e soprattutto dal movimento populista Ano, vincitore delle elezioni parlamentari, Andrej Babis, al quale ha concesso il secondo tentativo di formare il governo. Drahos ha invece più volte dichiarato di non voler nominare premier una persona colpita da un procedimento penale.

Durante la campagna elettorale i social media sono stati invasi da provocazioni, insulti e fake news ai danni di Drahos, provenienti da siti filorussi. Drahos, a differenza da Zeman, è convinto che la Russia rappresenti un rischio alla sicurezza per la Repubblica ceca. In materia di immigrazione, Drahos si oppone a sua volta alle quote: "sono sbagliate – ha detto -, bisogna proteggere la frontiera dell’Ue, aiutare la gente nei paesi d’origine. Siamo noi a decidere chi entra e chi vivrà nel nostro paese".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔