Estero

Mafia cinese in Italia, intimidazioni e violenze

Con decine di arresti, sgominata l'organizzazione criminale che operava anche in Francia, Germania e Spagna

18 gennaio 2018
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Ha imposto la propria egemonia con la violenza e intimidendo le aziende cinesi in Italia e in Europa, l’organizzazione criminale della mafia cinese sgominata oggi dalla Polizia che ha portato all’arresto di decine di persone. L’associazione era composta da soggetti originari di due regioni della Cina, lo Zhejiang e il Fujian, e operava oltre che in Italia anche a Parigi, Neuss, in Germania, e a Madrid. Complessivamente sono 54 gli indagati: 33 destinatari della misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze Alessandro Moneti con l’accusa di 416 bis e altri reati, e 21 indagati a piede libero, di cui 10 sempre per associazione a delinquere di stampo mafioso e 11 per altri reati. La maggior parte dei provvedimenti sono scattati a Prato: 25 indagati, di cui 16 arrestati e 9 denunciati a piede libero mentre sono otto gli arrestati a Roma (dove sono 10 gli indagati). A Milano e Padova sono state arrestate due persone mentre tra Firenze e Pisa gli indagati a piede libero sono 7. Altre 4 persone si trovavano invece già in carcere per altri motivi e due sono i soggetti di origine cinese arrestati in Francia (dove ci sono anche altri due indagati). Infine, due destinatari del provvedimento si trovano attualmente in Cina. Nell’ambito dell’indagine è anche stato disposto il sequestro di 8 società, 8 veicoli, due immobili e una sessantina tra conti correnti e deposito titoli per un valore di diversi milioni.

 

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