Estero

Israele verso la pena di morte per i terroristi

3 gennaio 2018
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Con 52 voti a favore e 49 pareri contrari la Knesset (parlamento) ha approvato in prima lettura una legge che consente ai tribunali militari nei Territori e anche ai tribunali di Israele di chiedere la pena di morte per i responsabili di gravi attacchi terroristici. La legge inizia adesso un iter parlamentare al termine del quale sarà sottoposta ad altre votazioni, in seconda e terza lettura.

’’Quanti tagliano la gola e al tempo stesso ridono – ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, riferendosi ad un recente attentato condotto da un giovane palestinese in un insediamento ebraico in Cisgiordania – non trascorreranno il resto della loro esistenza fra le mura di una prigione, ma saranno messi a morte’’.

L’opportunità della pena di morte per i terroristi è tuttora oggetto di dibattito fra i responsabili israeliani alla sicurezza, fra cui vi è anche chi la ritiene controproducente.

’’Si tratta di una legge cattiva e controproducente’’, ha poi detto alla radio militare il ministro dell’energia Yuval Steinitz, un dirigente del Likud. ’’Quello odierno è stato solo un voto preliminare. Ho l’impegno del premier Benyamin Netanyahu che quella legge sarà discussa anche dal Consiglio di difesa del governo. Penso che là riuscirò a bloccarla’’.

Secondo Steinitz quella legge apre il rischio che Hamas passi per le armi due civili israeliani che si trovano a Gaza e anche che ebrei siano rapiti all’estero per essere scambiati con quanti fossero condannati a morte. In tutti i Paesi europei, Russia esclusa – ha aggiunto – la pena di morte non è in vigore, malgrado la recente ondata terroristica. ’’I terroristi – ha concluso – si meritano certo la pena di morte, ma Israele non si merita di avere fra le sue leggi un testo del genere’’.

(Ats)

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