Estero

Barriera corallina a rischio in Australia, scienziati trapiantano larve di coralli

27 novembre 2017
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Scienziati australiani sono riusciti a trapiantare in larga scala milioni di larve di coralli in aree danneggiate della Grande Barriera Corallina, in un progetto che promette di cambiare la gestione dei sistemi corallini a rischio in tutto il mondo. La nuova tecnica, applicata con successo in uno studio pilota presso Heron Island dai ricercatori guidati da Peter Harrison della Southern Cross University, comporta la cattura di milioni di uova e sperma dei minuscoli polipi che formano i coralli e che vengono affidati alle correnti in eventi riproduttivi di massa altamente prevedibili. In normali condizioni, una minima proporzione di larve finisce per insediarsi nei banchi corallini e raggiunge l’età di riproduzione. Piuttosto che affidare la fecondazione alle incertezze di correnti, venti e onde, le larve nate dalle uova e dallo sperma, oltre un milione, sono state catturate.

Con la nuova tecnica, che ripete il successo di test condotti su banchi corallini danneggiati dalla pesca con esplosivi nelle Filippine, le larve sono state depositate nelle aree da rigenerare e coperte da una ’tenda’ di tessuto a maglia di circa 100 metri quadrati. Pochi giorni dopo, rilevazioni fotografiche hanno mostrato che i polipi dei coralli erano sopravvissuti, insediandosi nel nuovo ambiente. "E’ una nuova maniera di guardare al problema ed è probabilmente la sola speranza per il futuro in termini di restaurazione su larga scala", ha detto alla Tv nazionale Abc il professor Harrison, direttore del Centro di Ricerca sull’Ecologia Marina dell’ateneo. "Tutte le barriere coralline nel mondo sono in sofferenza, in gran parte a causa del riscaldamento e dell’inquinamento delle acque", ha aggiunto. La ricerca sui metodi di intervento nei processi naturali della Grande Barriera Corallina è stata intensificata dopo due anni consecutivi di massiccio sbiancamento dei coralli, nel 2016 e 2017. 

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