Estero

Il Papa 'scomunica' chi fomenta la paura contro i migranti

24 novembre 2017
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"Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano".

Sono forti e chiare le parole di papa Francesco contro chi istiga e cavalca a fini elettorali la paura verso i migranti, visto che - come spiega nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2018, "in molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio".

Per il Papa, "tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro". E se "alcuni le considerano una minaccia", "io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace". E proprio "Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace" è il tema della prossima Giornata Mondiale della Pace, che ricorrerà il primo gennaio, tema che il Papa ha voluto guardando agli "oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati".

"Con spirito di misericordia, abbracciamo tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale", esorta Bergoglio. Che però, come gli è accaduto recentemente, riconosce che le politiche dell'accoglienza non possono essere indiscriminate e senza limiti: "Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, 'nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, [per] permettere quell'inserimento'", sottolinea. Essi "hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurarne i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare".

Il Papa invita a guardare alla questione "con sguardo contemplativo", alimentato dalla fede: il che consentirà di scoprire il carico arricchente "di coraggio, capacità, energie e aspirazioni" portato dai migranti, e "saprà guidare il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, così da spingere le politiche di accoglienza fino al massimo dei 'limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso'". Sono quattro le "azioni" della strategia che Francesco indica per "offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando": "accogliere, proteggere, promuovere e integrare". E in particolare, "Accogliere" richiama "l'esigenza di ampliare le possibilità di ingresso legale, di non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali".

 

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