Estero

È allarme tra i climatologi, il CO2 torna a crescere

(Gabriele Putzu)
13 novembre 2017
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Un campanello d’allarme per tutto il pianeta: quest’anno le emissioni di anidride carbonica (CO2), il gas serra che più contribuisce al riscaldamento globale, torneranno a crescere. È la prima volta dopo tre anni di emissioni stabili e gli scienziati sono preoccupati: con l’aumento della CO2 in atmosfera gli obiettivi di contenimento del "global warming" stabiliti dall’accordo di Parigi sono a rischio.

Più 2 per cento

L’Sos arriva dal rapporto 2017 "Global Carbon Budget" pubblicato sulle riviste Nature Climate Change, Environmental Research Letters, Earth System Science Data Discussions e presentato questa mattina a Bonn, in Germania, in occasione della Conferenza Onu sul clima, la Cop23. Le analisi sono state condotte da 76 scienziati di 57 istituti di ricerca di 15 Paesi e non prospettano stime incoraggianti. Dopo tre anni di crescita quasi zero, per il 2017 è atteso un ritorno alla crescita delle emissioni globali di CO2. Si stima un +2% di emissioni generate da combustibili fossili e industria. Inoltre, comprese quelle derivanti da cambiamenti d’uso del suolo, entro la fine dell’anno finiranno in atmosfera 41 miliardi di tonnellate di CO2.

Gli scienziati rimarcano anche i livelli record che la concentrazione di questo gas serra sta raggiungendo in atmosfera: nel 2016 ha toccato quota 403 parti per milione (ppm) e per quest’anno si stima possa aumentare ancora di 2,5 ppm.

Principali imputati: Cina, Usa e Europa

Delle emissioni globali la quota maggiore è appannaggio della Cina (nel 2016 ne ha prodotto il 28%), indicata dai ricercatori come il principale imputato del ritorno alla crescita della CO2. Rispetto all’ultimo triennio il Paese si prepara a fare retromarcia: per il 2017 le sue emissioni dovrebbero aumentare del 3,5%. Il secondo emettitore al mondo sono gli Stati Uniti, col 15%. Per il Paese a stelle e strisce, dove il presidente Donald Trump sta smantellando le politiche "verdi" del predecessore Obama, gli analisti si dicono comunque cautamente ottimisti: la transizione dal carbone alle energie verdi dovrebbe continuare. L’Ue è sul terzo gradino del podio: nel 2016 ha prodotto il 10% delle emissioni globali. L’India è quarta col 7%: nell’ultimo decennio le sue emissioni sono aumentate del 6%. Per il 2017 dovrebbero rallentare.

 

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