Estero

'Strage di Erba', si torna in aula

10 novembre 2017
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Torna in aula la 'Strage di Erba': tre donne ed un bambino di pochi anni massacrati, la sera del 6 dicembre 2006, a coltellate e a colpi di pistola. Ferito gravemente anche un uomo, marito di una delle vittime.

La prima sezione della Corte d'appello di Brescia, a seguito di un pronunciamento della Corte di Cassazione, ha fissato per il 21 di questo mese l'incidente probatorio per l'esame dei nuovi reperti indicati dai difensori dei coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, già condannati all'ergastolo, con sentenza passata in giudicato. Nonostante ciò i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto di accettare la richiesta dei difensori della coppia, disponendo questo nuovo passaggio giudiziario che rappresenta l'ultimissima possibilità di rimettere in discussione l'impianto accusatorio della Procura di Como, fatto proprio da tutti i giudici nel tre gradi di giudizio.

All'incidente probatorio saranno presenti Olindo Romano e Rosa Bazzi che per la prima volta torneranno a incontrarsi fuori da un carcere. Giovedì sera nel corso di una trasmissione di Telelombardia è stata data lettura di una delle lettere che Olindo Romano ha scritto all'emittente lombarda: ''Spero che le nuove analisi possano riaprire il caso e far definitivamente luce sulla nostra innocenza. Visto che non troveranno nostre tracce, spero che trovino ancora quelle dei veri colpevoli''. La difesa chiederà l’esame della tenda nell’abitazione di Valeria Cherubini, vicina di casa di Raffaella Castagna, una delle vittime (le altre due sono la mamma e il figlioletto di Raffaella Castagna) del massacro. I difensori Fabio Schembri, Luisa Bordeaux e Nicola D’Ascola hanno indicato una serie di oggetti non considerati e tracce biologiche non rilevate nelle indagini: formazioni pilifere sulla felpa di Youssef, il bambino di due anni e mezzo di Raffaella Castagna; i margini ungueali e le porzioni dei polpastrelli del piccolo; le unghie di Raffaella, della madre Paola Galli, di Valeria Cherubini. E poi ancora: i giubbotti di Raffaella e della Cherubini; il giaccone di Paola Galli; una macchia di sangue sul terrazzino di casa Castagna; un mazzo di chiavi nell’appartamento; un accendino su pianerottolo e, per finire, Mozziconi di sigaretta.

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