Estero

L'Isis rivendica l'attacco a New York: 'un nostro soldato'

3 novembre 2017
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L’Isis rivendica l’attacco a New York, e definisce il killer Sayfullo Saipov un "soldato del califfato" che ha portato a termine "uno dei maggiori attacchi contro i crociati in America". Immediata la furia di Donald Trump: "la pagheranno cara". Poi avverte: "da ora in poi ogni volta che saremo attaccati li colpiremo 10 volte più duramente".

Per l’Isis si tratta di una ’strana’ rivendicazione, fuori dal copione dell’ultimo anno. Finora infatti lo stato islamico era uscito allo scoperto nelle 24 ore successive a un attacco, affidando il messaggio alla sua agenzia, l’Amaq. Questa volta la rivendicazione arriva a 48 ore dalla strage e tramite il giornale online del gruppo jihadista, Al-Naba. L’Isis inoltre non aveva finora mai reclamato la responsabilità per un attacco in cui il sospettato è nelle mani della polizia.

Dettagli questi non trascurabili nelle indagini in corso, che proseguono cercando di chiarire se Saipov avesse o meno contatti personali con qualcuno legato all’Isis. Gli investigatori stanno passando al setaccio un matrimonio in Florida nel 2015, al quale il killer ha partecipato. A sposarsi era il cognato di Saipov: una piccola cerimonia con 20 invitati, fra i quali la persona nel mirino dell’Fbi.

A ricostruire l’evento è Abdul, affiliato alla moschea di Tampa che ha celebrato le nozze in questione. ’’Una cerimonia con nulla di memorabile’’ dice con il New York Times, chiedendo di non pubblicare il suo cognome per paura di ritorsioni. A Tampa per un breve periodo Saipov ha frequentato la moschea di Abdul, preoccupando non poche persone per le sue posizione estremiste.

A Tampa Saipov trascorreva gran parte del suo tempo con Mukhammadzoir Kadirov, il secondo uomo finito nel mirino dell’Fbi per l’attacco a New York perché forse in possesso di informazioni. Kadirov, che è stato sentito dagli investigatori, prende le distanze dal gesto di Saipov: ’’Non è accettabile. Come musulmani rigettiamo questo tipo di azioni. Nessun essere umano con un cuore può fare una cosa del genere’’ dice in un comunicato.

Mentre le indagini proseguono, New York volta pagina e fra misure di sicurezza rafforzate si appresta a ospitare la maratona domenica 5 novembre. Sarà una corsa blindata per cercare di garantire la sicurezza dei 50.000 corridori e dei due milioni di persone che scenderanno in piazza a festeggiarli. (Ansa)

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