Estero

'Strage di Halloween', New York sprofonda nella paura. La maratona del 5 novembre sarà blindata

1 novembre 2017
|

Sayfullo Saipov, il killer di New York, ha agito per l’Isis. Alcuni appunti scritti a mano e rinvenuti vicino al furgoncino bianco, affittato da Home Depot in New Jersey, mostrano – secondo indiscrezioni – la sua fedeltà allo stato islamico, di cui aveva anche una bandiera.

Nessun collegamento diretto è però per ora emerso: le indagini continuano in attesa di sentire proprio l’aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. L’attacco, il peggiore a New York dall’11 settembre, riaccende il dibattito sull’immigrazione negli Stati Uniti, complicando una settimana già difficile per il presidente Donald Trump. Proprio Trump dopo aver mostrato un’iniziale cautela parla di “attacco terroristico’’ e annuncia: “Ho ordinato al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un rafforzamento dei controlli già severi’’ su chi entra nel paese.

Saipov non è infatti americano, è dell’Uzbekistan, paese non incluso nel bando agli arrivi dalle nazioni a maggioranza musulmana di Trump. È arrivato negli Stati Uniti nel 2010 ed è munito, riporta Fox, di "carta verde" che gli consente di lavorare nel paese. Saipov era un autista per Uber: una persona “molto amichevole’’ lo descrive un suo amico. Con la moglie e i due figli abitava in New Jersey, a Paterson, ma quando è stato fermato dalla polizia era in possesso di un documento rilasciato a Tampa, in Florida. Saipov è l’autore della "strage di Halloween" che ha fatto sprofondare New York di nuovo nella paura.

Con un attacco a pochi isolati da World Trade Center, Saipov a bordo di un furgoncino bianco affittato da Home Depot in New Jersey si è scagliato contro la folla che popolava la pista ciclabile, uccidendo otto persone, fra le quali un cittadino belga e cinque argentini. Alla guida del suo furgoncino Saipov si è prima scontrato con un pulmino di una scuola nelle vicinanze, poi è sceso agitando quelle che sembravano due armi.

Alla luce dell’attacco e con la memoria ancora fresca di quanto accaduto a Boston nel 2013, la maratona di New York, in calendario domenica 5 novembre, sarà blindata. Le indagini procedono veloci: l’obiettivo è accertare se Saipov fosse o meno parte di una rete. Controlli sono scattati nella moschea che frequentava in New Jersey, e che era finita nel mirino della polizia nel 2006 nell’ambito del criticato programma di sorveglianza delle comunità musulmane. Il passato di Saipov non ha finora rivelato sorprese, se non alcune infrazioni stradali.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔