Estero

Nobel per la medicina ai papà dell'orologio biologico

2 ottobre 2017
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Le sue lancette scandiscono ogni istante dell'esistenza dei viventi, dalle piante ai batteri e dai moscerini all'uomo: l'orologio biologico è il meccanismo universale e antichissimo che permette a tutti gli organismi di adattare i loro ritmi di vita a quelli del pianeta, scanditi dall'alternarsi di luce e buio. Chi ne ha scoperto i segreti ha meritato un nobel, lo hanno vinto, congiuntamente, gli americani Jeffrey C. Hall (72 anni) e Michael Rosbash (71 anni), entrambi della Brandeis University, e Michael W. Young (68 anni), della Rockefeller University di New York. Negli anni '80, studiando il Dna dei moscerini della frutta (Drosophila melanogaster), Hall e Rosbash hanno isolato il gene chiamato Period (o semplicemente Per) che regola questo comportamento universale e hanno dimostrato che controlla la produzione di una proteina che si accumula nelle cellule nella notte e che viene degradata durante il giorno, sempre nello stesso intervallo di tempo.

Le lancette dell'orologio biologico scandiscono funzioni vitali, come dormire e mangiare, facendo in modo che l'organismo si adatti alle diverse fasi della giornata. Vale a dire che il suo ticchettio regola la temperatura corporea come la produzione di ormoni e la pressione sanguigna, il metabolismo e lo sviluppo embrionale. Si cominciano a studiare i legami con disturbi neurologici e psichiatrici, malattie del metabolismo e tumori. 

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