Estero

Il debito americano supera la soglia (psicologica) dei 20mila miliardi di dollari

Conti pubblici sotto pressione
12 settembre 2017
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Il debito americano supera per la prima volta i 20mila miliardi di dollari e la corsa al rialzo non sembra destinata a fermarsi. L’amministrazione Trump lavora infatti alla riforma delle tasse, con tagli delle aliquote per le aziende e la classe media che potrebbero mettere sotto ulteriore pressione i conti pubblici. “Siamo molto preoccupati per il debito” ammette Steven Mnuchin, il segretario al Tesoro. Il debito americano è esploso con la crisi finanziaria: con la presidenza Obama è quasi raddoppiato passando da 10mila 600 a 19mila 900 miliardi di dollari. Il balzo che ha consento di superare la soglia psicologica dei 20mila miliardi risale a venerdì scorso, quando il presidente Donald Trump ha firmato l’accordo raggiunto con i democratici che sospende il tetto del debito fino all’8 dicembre in cambio degli aiuti per far fronte all’emergenza uragani. Una firma valsa 317 miliardi di dollari di debito.

Dei 20mila miliardi di debito in circolazione, circa 5'500 miliardi sono debito intergovernativo, che quindi almeno sulla carta non ha un impatto sui conti pubblici. Il debito nelle mani del pubblico ammonta a 14mila 600 miliardi. Una cifra elevata che – secondo alcune stime – costringerà gli Stati Uniti a spendere 6'000 miliardi di dollari in interessi nei prossimi 10 anni. Nonostante le preoccupazioni, l’amministrazione Trump intende andare avanti sulla riforma delle tasse. “È la priorità del presidente” dice Mnuchin, ribadendo l’impegno a un’approvazione della riforma entro la fine dell’anno. 

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