Estero

Usa, Trump annulla le norme anti-stupro ed è subito polemica

8 settembre 2017
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Il presidente statunitense Donald Trump ha deciso di annullare l'ennesima eredità di Barack Obama: le severe norme anti-stupro messe in campo per combattere il fenomeno delle molestie e degli abusi sessuali nei campus dei college americani, fenomeno purtroppo dilagante negli ultimi anni. Ad annunciare una revisione delle linee guida varate dall'amministrazione Obama è stata la segretaria all'Istruzione Betsy DeVos, che ha motivato la decisione con le preoccupazioni legate a chi è accusato di violenza: "Con le attuali policy - ha spiegato - non è garantito il dovuto processo".

L'annuncio ha scatenato una violenta ondata di proteste sui social media, con l'hastag #StopBetsy che in poche ore ha spopolato su Twitter. Tra i più feroci critici di questa nuova mossa di Trump l'ex vicepresidente Joe Biden, che nell'amministrazione Obama era diventato il volto della campagna contro le violenze e le molestie sessuali chiamata "It's on Us" (tocca a noi): "È un gravissimo sbaglio che avrà conseguenze devastanti, un passo nella direzione errata", ha scritto Biden su Facebook.

Intanto, nella audizioni a porte chiuse oggi al Senato, Trump Junior, il più anziano dei figli del presidente ha dichiarato di non aver informato il padre dell'incontro con l'avvocatessa russa dalla quale si aspettava materiale compromettente su Hillary Clinton. Ho inoltre sostenuto di non ricordare i dettagli del coinvolgimento della Casa Bianca nella sua risposta ai primi articolo che rivelarono l'incontro. La vicenda, lo ricordiamo, riguarda una serie di mail diffuse successivamente che aveva svelato che Trump Junior accettò di incontrare l'avvocatessa dopo che era stata ventilata la possibilità di ricevere materiale dannoso per la Clinton nella campagna elettorale per la la presidenza degli Stati Uniti.

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