Estero

Barcellona, il terrorista è fuggito mischiandosi nella folla. Il bilancio ufficiale è di 15 morti

21 agosto 2017
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Younes Abouyaaqoub, il terrorista esecutore materiale della strage della Rambla, è fuggito a piedi mescolandosi alla folla nel panico, dopo che la corsa del furgone omicida che guidava è stata fermata davanti al teatro del Liceo, lasciando dietro a sé 13 morti. È, secondo la stampa spagnola, la conclusione cui sono arrivati gli inquirenti. Immagini di telecamere di sicurezza pubblicate da El Pais mostrano il jihadista mentre attraversa a piedi il mercato di La Boquire pochi minuti dopo l’attentato. Secondo la ricostruzione di La Vanguardia, il jihadista marocchino, 22 anni, si è allontanato dal punto d’impatto del furgone mettendosi gli occhiali da sole e a passo rapido ma senza correre per non attirare l’attenzione è partito attraverso il mercato di La Boqueria e poi per le stradine del Raval. Il quotidiano ipotizza che Abouyaaqoub sia arrivato a piedi in circa un’ora fino al quartiere universitario e qui abbia rubato l’auto del giovane cooperante spagnolo Pau Perez, pugnalandolo mortalmente. Al volante della vettura ha forzato poco dopo un posto di blocco sulla Meridiana e, inseguito alla polizia, ha abbandonato l’auto 3 km dopo, lasciando all’interno il cadavere di Perez, e fuggendo di nuovo a piedi. Oggi il ministro degli Interni catalano Joaquim Forn ha confermato che Abouyaaqoub, tuttora in fuga, è il conducente del furgone che ha travolto i turisti sulla Rambla provocando 13 morti.

L'attacco deciso la notte prima

L’attacco contro la folla sulla Rambla di Barcellona di giovedì pomeriggio è stato deciso dalla cellula jihadista la notte precedente durante una riunione a Ripoll, riferisce la tv pubblica spagnola Rtve. I terroristi hanno deciso di cambiare piani dopo avere saputo che il covo di Alcanar, dove preparavano esplosivi per un grande attentato a Barcellona, era stato distrutto da un’esplosione, ed hanno optato per due attacchi senza esplosivi sulla Rambla e sul Lungomare di Cambrils.

Il bilancio ufficiale è di 15 vittime

Il bilancio ufficiale delle vittime degli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils la settimana scorsa è di 15 morti. Lo ha detto oggi il ministro degli Interni catalano, Joaquim Font. Le vittime sono state tutte identificate: sono sette donne e otto uomini. Si tratta di sei spagnoli, tre italiani, due portoghesi, un belga, uno statunitense, uno canadese e un australiano-britannico. La polizia ha inoltre stabilito che Pau Perez, il giovane trovato morto all’interno di un’auto che aveva forzato un posto di blocco sulla Meridiana poco dopo la strage della Rambla, è stato ucciso dal terrorista Younes Abouyaaqoub, in fuga dopo l’attentato.

Il capo della polizia catalana Josep Trapero ha detto che ci sono “indizi rilevanti” che fanno ritenere che l'imam di Ripoll Abdelbaki es Satty, sospettato di essere il leader della cellula jihadista di Barcellona, sia morto nell'esplosione della base operativa del gruppo ad Alcanar.

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