Estero

Barcellona, forse uccisi tutti gli attentatori. Cos'è successo in Catalogna, in breve

19 agosto 2017
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Dopo oltre ventiquattr'ore di notizie frammentarie, smentite e colpi di scena, un breve riassunto della situazione per chi sta ancora cercando di capirci qualcosa.

Il quadro della situazione

Gli attentati di Barcellona e Cambrils, cittadina costiera 120 chilometri più a sud, sono imputabili secondo la polizia alla stessa cellula jihadista. Si tratta di un gruppo di una decina di persone, alcune morte, altre arrestate, altre ancora in fuga. La dinamica che li accomuna è l'utilizzo di autoveicoli scagliati sui pedoni.

In tutto sono morti 14 civili, 13 a Barcellona e una a Cambrils, e si contano oltre 130 feriti complessivamente.

Barcellona


Erano appena passate le 17 di giovedì quando un furgone Fiat bianco ha percorso 600 metri sulla centralissima Rambla, investendo indiscriminatamente i passanti. L'autista è poi fuggito a piedi e fino a ieri la polizia riteneva che si trovasse nel novero dei cinque terroristi uccisi la sera stessa a Cambrils. Ora invece le indagini  hanno portato a ipotizzare che alla guida ci fosse Younes Abouyaaqoub, un marocchino di 22 anni, che la polizia sta ancora cercando.

I morti di Barcellona sono 13 nell'impatto, una donna è morta in seguito a causa delle ferite riportate). I feriti sono circa 126, di cui 17 ancora in gravi condizioni. Le vittime appartengono a 34 diverse nazionalità. Imprecisato il numero dei dispersi, fra i quali un bimbo di 7 anni. Non si ha notizia di Svizzeri coinvolti.

Poco dopo l'attentato una Ford Focus ha forzato un posto di blocco alla periferia della città, investendo due agenti e fuggendo. Il proprietario è stato trovato poco dopo a bordo della vettura, morto a causa di ferite da arma da taglio. Non è ancora chiaro se l'episodio sia correlato all'attentato.

Cambrils


Intercettati verso l’1.30 ad un posto di blocco, cinque uomini armati di coltelli e con false cinture esplosive sono riusciti a forzare il passaggio e, inseguiti dalla polizia, sono piombati con un'Audi A3 sul Lungomare di Cambrils, una cittadina balneare a 120 km a sud di Barcellona. La loro auto si è capovolta.

Sono scesi coltelli in mano e si sono lanciati sui passanti. Hanno ferito cinque persone – una donna è poi morta in ospedale – prima di essere abbattuti tutti e cinque.

Un’agente donna ha ucciso da sola 4 terroristi. Il comandante della polizia catalana non ha escluso che fra i cinque uomini abbattuti ci possa essere anche il conducente del furgone della morte di Barcellona, che però non ha identificato. 

Fra i terroristi uccisi anche il guidatore del furgone durante l'attacco di Barcellona, e gli altri tre ricercati per lo stesso attacco.

Tra questi – precisa El Mundo citando fonti investigative – ci sarebbe anche Moussa Oukabir, insieme a Sais Aallaa e Mohamed Hycham. Pertanto, scrive il sito del giornale, l’unico ancora in fuga sarebbe Younes Abouyaaqoub

Alcanar

Un "prologo" a questi attentati è considerata dagli inquirenti l'esplosione in un'abitazione ad Alcanar, duecento chilometri a sud di Barcellona. L'esplosione, dapprima archiviata come fuga di gas, sarebbe in realtà stata provocata inavvertitamente dai terroristi, che stavano maneggiando bombole di gas in previsione degli attacchi. Bilancio: un jihadista morto ed uno ferito gravemente.

Se le bombole fossero state caricate dal covo sul furgone diretto a Barcellona, il bilancio dell'attentato sarebbe potuto essere ancora più pesante.

I colpevoli


La polizia sta ancora cercando di determinare il numero di terroristi affiliati alla cellula responsabile degli attentati. Si parla di un numero fra i 9 e i 12 affiliati.

Cinque, come detto, sono stati uccisi, inclusi quelli coinvolti nell'attacco di Barcellona. In fuga rimarrebbe Younes Abouyaaqoub, il 22enne marocchino che sulla base delle ultime indagini si suppone fosse al volante del furgone.

Quattro (tre di nazionalità marocchina, uno spagnolo) sono stati arrestati. L'età degli arrestati va dai 21 ai 34 anni.



 


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