Estero

Netanyahu sospettato di corruzione, lui nega

3 agosto 2017
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Il premier Benyamin Netanyahu è sospettato di corruzione e di frode nel contesto di due inchieste condotte negli ultimi mesi dalla polizia. Lo riferiscono i media israeliani basandosi sulle motivazioni avanzate oggi dalla polizia nella sua richiesta ad un tribunale di imporre il silenzio stampa su recenti testimonianze rese da un ex consigliere del premier che collabora con gli investigatori.

Mentre i telegiornali serali diffondevano la notizia con grande evidenza è giunta immediata la reazione del primo ministro. “Respingiamo totalmente – è stato detto a suo nome – le affermazioni infondate che vengono espresse a riguardo del primo ministro. La 'partita di caccia' avviata nell’intento di sostituire il mio governo è al culmine, ma è destinata a fallire per un motivo semplice: non accadrà nulla, perché non c’è nulla’’.

I giornali fanno riferimento alle due indagini con i nomi in codice "Dossier 1000" e "Dossier 2000". Il primo riguarda ingenti doni che Netanyahu e i suoi famigliari avrebbero ricevuto nel corso degli anni da facoltosi uomini d'affari, con interessi commerciali in Israele. Il secondo si riferisce a contatti, poi abortiti, fra Netanyahu e l’editore di un giornale a lui personalmente avverso, Yediot Ahronot. Il sospetto è che in cambio di una copertura più favorevole di Yediot Ahronot nei suoi confronti Netanyahu avrebbe accettato – almeno in via ipotetica – di far sì che il principale concorrente di Yediot Ahronot, Israel ha-Yom, riducesse le proprie pubblicazioni. In realtà anche dopo quei colloqui Yediot Ahronot ha continuato a fustigare Netanyahu mentre Israel ha-Yom non ha ridotto la sua tiratura.

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