Estero

Siti lenti? Facebook ci aiuterà a non stancarci

3 agosto 2017
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Sulla scia di Google, anche Facebook vuole privilegiare l’esperienza veloce del web, riducendo i tempi morti per l’utente e spingendo sui suoi prodotti editoriali come gli Instant Articles. Il social network ha annunciato una nuova modifica all’algoritmo che decide cosa vediamo nel flusso di notizie sulla piattaforma per spingere più in alto i post con i link ai siti web che si caricano più velocemente sui dispositivi mobili.

La novità sarà implementata gradualmente nei prossimi mesi e tiene conto del fatto che, secondo le stime di Facebook, quasi la metà di chi visita siti (il 40%) li abbandona dopo appena 3 secondi di ritardo nel caricamento della pagina. Insomma Facebook non vuole che le persone si stanchino di un’esperienza lenta sulla piattaforma.  La velocità dei link, precisa la compagnia, sarà misurata anche tenendo conto della qualità di connessione dell’utente e dei tempi di caricamento complessivi di una pagina.

Con questa mossa Facebook prova a spingere ancora gli editori verso gli Instant Articles, il formato delle notizie veloci lanciato nel 2015 e non proprio decollato. La novità, inoltre, potrebbe essere ancora più rilevante in vista della possibilità che sul social arrivino notizie e articoli a pagamento. Recenti indiscrezioni indicano che la nuova iniziativa di Facebook consentirebbe ai media di creare un "muro" a pagamento dopo la lettura di dieci articoli.

I test dovrebbero iniziare a ottobre proprio con gli Instant Articles. In merito alla velocità di caricamento dei link sul flusso di notizie, Facebook in seguito ha specificato che l’aggiornamento non è fatto "per dare priorità agli Instant Articles, ma per rispondere alle richieste degli utenti" perché le pagine che "si caricano più velocemente offrono un’esperienza migliore, sia su Facebook sia su internet. Stiamo condividendo suggerimenti per aiutare i proprietari dei siti a rendere il loro sito più veloce e più ’mobile-friendly’. Le aziende del settore stanno lavorando per migliorare l’esperienza mobile per le persone e per gli editori, in modo da poter visualizzare più velocemente i contenuti".

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