Estero

Clima, senza gli Usa siamo al G6

(RYAN TONG)
12 giugno 2017
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L’Accordo di Parigi sul clima è irreversibile e va attuato. E c’è chi, come la Germania, che per le questioni climatiche parla esplicitamente di ’G6’, ovvero G7 senza gli americani.

È stato questo il leit motiv degli interventi conclusivi dei ministri al G7 Ambiente di Bologna, con l’assenza (pesante) del rappresentante statunitense (sostituito da un comunicato scritto del direttore dell’agenzia federale per l’ambiente Epa Scott Pruitt che al summit si è fermato solo ieri mattina).

"A Bologna abbiamo registrato l’impegno forte di quasi tutti i paesi per l’Accordo di Parigi", ha detto la ministra canadese Catherine McKenna. Fra i temi del prossimo G7 in Canada, ha spiegato, uno dei tre temi principali sarà clima e crescita verde (gli altri saranno classe media e uguaglianza di genere).

Il segretario di stato britannico, Therese Coffey, ha ribadito che "l’Accordo di Parigi è il quadro per il futuro delle nuove generazioni". La rappresentante del governo tedesco (la ministra Barbara Hendricks era andata via ieri) ha definito l’Accordo "irrinunciabile e irreversibile" e ha aggiunto "è importante che noi G6 siamo uniti".

Koichi Yamamoto, il ministro giapponese, ha detto che "il Giappone è saldo nel suo impegno a tagliare le emissioni nel quadro dell’Accordo di Parigi". Il commissario europeo per l’Ambiente, Karmenu Vella, gli ha fatto eco, dicendo che l’intesa "è irreversibile e l’Ue non la negozierà". Stessa posizione dal ministro francese, Nicolas Hulot.

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