“Come presidente volevo condividere con la Russia fatti riguardanti il terrorismo e la sicurezza sui voli di linea, cosa che io ho assolutamente il diritto di fare”. Così Donald Trump replica allo scoop del 'Washington Post', di fatto confermando di aver messo a disposizione, durante quello che definisce “un incontro ufficialmente previsto alla Casa Bianca”, dei suoi interlocutori russi delle informazioni di intelligence.
Nel suo messaggio, che Trump come suo costume affida a tweet mattutini, il presidente spiega anche che a spingerlo sono state “ragioni umanitarie”, senza fornire ulteriori spiegazioni. “Oltre al fatto – conclude il secondo tweet – che voglio che la Russia rafforzi in modo consistente la lotta al terrorismo e lo Stato Islamico”.
Nei suoi tweet Trump fa esplicitamente riferimento al fatto che come presidente ha l’autorità di declassificare informazioni a sua discrezione. Del resto anche i media americani hanno sottolineato da subito che le azioni di Trump è difficile che possano, se verificate, costituire un illecito.
Ma il Post ha rivelato che le informazioni rivelate da Trump – che il giornale non ha diffuso nei contenuti – sono il frutto di un accordo di condivisione di intelligence con un alleato degli Stati Uniti che non ha autorizzato il presidente a passare queste informazioni a Mosca. Tanto che l’azione di Trump avrebbe costretto alti funzionari della Casa Bianca ad una serie di telefonate con Cia ed Nsa per cercare di limitare i danni.
https://twitter.com/realDonaldTrump/status/864436162567471104
https://twitter.com/realDonaldTrump/status/864438529472049152