Estero

Tafferugli post elezione di Macron nell'est di Parigi

8 maggio 2017
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"Macron démission": tensione nell’est di Parigi dove centinaia di giovani si sono radunati contro l’elezione di Emmanuel Macron all’Eliseo. Nei quartieri di Belleville, Menilmontant, ma anche in Place de la République collettivi antifascisti, autonomi e anticapitalisti si sono dati appuntamento per protestare contro l’esito del voto. Gli agenti in tenuta anti-sommossa hanno respinto i dimostranti con i gas lacrimogeni. È il cosiddetto popolo del ’ni-ni’ ("né Le Pen né Macron", né patria, né padrone’, il loro slogan) già sceso in piazza nel primo turno del 23 aprile.

Intanto, però, tra i tanti orfani della gauche sconfitta che avevano scelto i candidati della sinistra, da Benoit Hamon (Partito socialista) fino ai radicali Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise) e Philippe Poutou (Nouveau parti anticapitaliste) c’è anche chi ha scelto in extremis di dare il suo voto a Macron per sbarrare la strada al Front National. E che ora intende far sentire la sua voce. "Oggi mi è toccato votare per Macron, ma al primo turno avevo scelto Poutou, il candidato anticapitalista", sospira Lucas, 18 anni, per la prima volta alle urne. "Macron – aggiunge – mi fa un po’ paura, deregulation, precarietà, scarsa propensione per l’ecologia, ma Le Pen era peggio. Ho tanti amici stranieri la cui situazione sarebbe stata certamente rimessa in discussione nel caso di una vittoria del Front. E poi non volevo che l’immagine della Francia nel mondo fosse quella dell’estrema destra".

Per tanti il trionfatore di ’En Marche!’ perpetuerà la stessa politica applicata durante il mandato di Hollande. Altri hanno deciso di optare per la scheda bianca o l’astensione, che oggi ha raggiunto livelli record. A gauche, c’è chi considera che il "liberalismo" di Macron rafforzerà ulteriormente il Front National. "Tra cinque anni ci saranno ancora più perdenti della globalizzazione e lo scontento crescerà", avverte Lucas, precisando di aver comunque preferito "bloccare il Fronte già da subito. E comunque, conclude, con Macron all’Eliseo, possiamo sempre scendere in piazza, far valere le nostre idee. Se fosse passata Marine oggi saremmo stati in pericolo". Da parte sua, Didier si dice "orfano" della sinistra sconfitta. Al primo turno, il ventunenne scelse Benoit Hamon. "Macron non rappresenta i miei valori", protesta. E però, "il terrore" Le Pen lo ha indotto a "turarsi il naso" e votare per lui. "Macron? Lo combatteremo fin da subito", gli fa eco Coralie, già schierata con i compagni nella ’terza piazza’ di Francia. Mentre al Louvre si fa festa, Pierre, 19 anni, commenta amaro: "Insieme Hamon e Melenchon avrebbero ottenuto il 25% al primo turno. La sinistra continua a pagare lo scotto delle divisioni. Stasera vediamo il risultato". (ats)

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