Estero

Trump presidente, i grandi elettori ignorano (per lo più) gli appelli a 'disobbedire'

Il voto dei Grandi elettori
20 dicembre 2016
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Il Collegio Elettorale americano ha confermato l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Non c'è stata quindi nessuna sorpresa, nessuna 'rivolta', nessun ammutinamento, non la 'crisi di coscienza' dell’ultimo minuto.

Trump supera così anche l’ultimo test elettorale prima di giurare da 45/mo presidente degli Stati Uniti il prossimo 20 gennaio. Restano però i dubbi su quanto le cyberintrusioni guidate da Mosca – riconosciute dall’intelligence americana – abbiano potuto influenzare il processo elettorale. Un voto 'distorto' quindi? Conclusioni, per lo meno politiche, su questo punto saranno possibili solo dopo un'approfondita inchiesta da parte di una commissione del Congresso, la cui formazione è chiesta a gran voce da un gruppo di senatori sia democratici sia repubblicani.

Donald Trump, da parte sua, non ha sottoscritto l’annuncio lanciato dall’intelligence sull’ingerenza di Mosca e dalle parole del suo futuro chief of staff alla Casa Bianca, Rience Priebus, non sembra intenzionato a cambiare idea, se non quando "tutte le agenzie di intelligence mostreranno di essere giunte alle stesse conclusioni". Per i delusi, sarebbe proprio questa forse l’ultima speranza cui aggrapparsi per scongiurare una presidenza Trump, ovvero provare – dati alla mano – che il tycoon ha vinto le elezioni grazie a quella spinta russa.

Non la pensano però cosi i grandi elettori, rimasti evidentemente impermeabili ai ripetuti appelli degli ultimi giorni. Qualche 'infedele' c’è stato, e per entrambe le parti: in Texas hanno rotto i ranghi in due sul fronte repubblicano. Tra questi con tutta probabilità Christopher Suprun, che aveva già reso noto nei giorni scorsi l’intenzione di ignorare il risultato delle urne non votando per Trump. Una scelta che però gli ha portato pressioni, insulti e anche minacce di morte, ha detto in un’intervista alla Cnn.

C’è però chi si ribella anche sul fronte democratico: nello Stato di Washington quattro grandi elettori sono andati contro l’indicazione di votare per Hillary Clinton. Qualcuno ci ha provato anche in altri Stati, dove però le regole lo vietano. Tra questi probabilmente anche David Bright, grande elettore del Maine. "Non lo faccio per rabbia o come atto di disobbedienza – aveva spiegato – ma per rappresentare le migliaia di elettori democratici in Maine, molti giovani, che quest’anno hanno votato per la prima volta per via di Bernie Sanders".

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