Estero

L'Italia ha detto 'No' con il 59% dei voti. E Renzi se ne va (video) 

5 dicembre 2016
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Il risultato definitivo del referendum sulla riforma costituzionale nelle 61.551 sezioni in cui si è votato in Italia è stato del 59,11% per il No e del 40,89% per il Sì. Alle urne sono andati 33.243.845 elettori pari al 65,47% degli aventi diritto. Sono i dati ufficiali forniti dal Viminale.

Dopo la schiacciante vittoria dei 'No', come promesso Renzi se ne andrà

In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, convocata poco dopo la mezzanotte quando già i risultati parziali parlavano di sconfitta del Sì, il premier si è assunto le responsabilità dei risultati, annunciando la fine del suo governo: «Me ne vado senza rimorsi. Ho perso io, volevo tagliare le poltrone del Senato, è saltata la mia sedia».

Il più giovane premier lascia la guida di un governo durato mille giorni ma non il Pd. Martedì riunirà la direzione e da lì si cercherà di capire la strada da prendere. In molti gli chiedono di restare, ma Renzi è apparso inamovibile: «Come era evidente e scontato dal primo giorno la mia esperienza finisce qui, volevamo vincere e non partecipare» dice rivendicando la coerenza del rottamatore e la distanza dalla vecchia politica dove nessuno si dimette.

Questo pomeriggio il premier salirà al Quirinale dove consegnerà le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A quest'ultimo, l'arduo compito di sondare se sussiste una maggioranza in grado di appoggiare un nuovo leader e arrivare, dopo un'auspicata modifica della legge elettorale, l'attuale Italicum, a nuove elezioni. Ma c'è già chi, come la Lega e il Momvimento 5 stelle, chiede le elezioni anticipate. 

https://twitter.com/Mov5Stelle/status/805563890008555520 

Nuovo shock per l’Europa, mentre i populisti esultano, l'euro scivola ai minimi da marzo 2015

Il risultato che esce dalle urne, con la vittoria travolgente del No alle riforme costituzionali, conferma i timori tra i sostenitori del progetto comunitario, che ora – dopo la Brexit, il trionfo di Trump negli Usa e il voto dell’Italia – guardano con preoccupazione a un possibile effetto domino per le elezioni del 2017 in Olanda, Francia e Germania, mentre l’onda lunga dell’instabilità politica italiana, ancora alle prese con importanti sfide economiche, potrebbe sconvolgere tutta l’Eurozona.

L’Euro è già scivolato ai minimi da 20 mesi, tornando ai livelli di marzo 2015 e cedendo ancor più terreno rispetto a quanto accadde dopo la Brexit.

ieri, a metà giornata il successo del verde Alexander Van den Bellen sul nazionalista di estrema destra Norbert Hofer in Austria aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, riaccendendo le speranze a Bruxelles. Ma fin dai primi exit poll italiani, rimbalzati in tempo reale sui media di tutto il mondo, lo slancio europeista si è andato man mano afflosciando, lasciando spazio all’esultanza dei populisti, con in testa Marine Le Pen che ha subito twittato: "Bravo al nostro amico Matteo Salvini per questa vittoria del No. Gli italiani hanno ripudiato l’Ue e Renzi. Bisogna ascoltare questa sete di libertà delle nazioni e di autodifesa!". Seguita da Nigel Farage: "Questo voto ha l’aria di essere più sull’Euro che sulla riforma costituzionale".

https://twitter.com/MLP_officiel/status/805545998038761472 

Il primo test a Bruxelles sarà tra poche ore, quando alle 10 il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sarà all’Eurogruppo per spiegare la manovra dell’Italia per il 2017. A lui spetterà il compito di tenere la barra dritta, nonostante il voto, nonostante tutto, per spiegare ai colleghi come e con quali misure il governo intende raggiungere gli obiettivi indicati per il prossimo anno dopo che la Commissione, a metà novembre, ha classificato "a rischio" di violazione del Patto di stabilità il programma italiano.

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