Estero

Uccisi due dei killer. Non si esclude l'ipotesi di terrorismo

14 morti, 18 feriti
3 dicembre 2015
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Sono stati uccisi due dei killer responsabili della strage al centro per disabili di San Bernardino, in California, di cui ancora non si conosce il movente ma che secondo l’Fbi potrebbe trattarsi di terrorismo interno. I due, un uomo e una donna, «pesantemente armati», hanno aperto il fuoco ieri mattina in una sala del centro uccidendo 14 persone e ferendone 18. Hanno colpito mentre era in corso la festa di Natale, sparando per 30 secondi, fermandosi per ricaricare e colpendo ancora. Poi la fuga a bordo di un suv nero mentre sul posto interveniva la polizia locale e le squadre di artificieri che hanno fatto brillare un pacco sospetto nell’edificio, dove hanno poi trovato altro esplosivo. Gli agenti hanno ricevuto una segnalazione che li ha portati a un indirizzo nella cittadina di Redlands, nella contea di San Bernardino, dove il suv è stato avvistato. È iniziato un inseguimento le cui immagini sono state trasmesse in diretta tv e uno scontro a fuoco tra polizia e assassini. L’auto è stata crivellata di colpi mentre gli agenti accerchiavano la zona. I due killer – che avevano una tenuta da combattimento ed erano armati di due fucili e due pistole – sono morti, mentre una terza persona è stata fermata. Non è ancora chiaro se sia coinvolta o meno nella sparatoria. Nello scontro a fuoco è rimasto ferito anche un poliziotto, ma le sue condizioni non sono gravi.

Uno dei killer, secondo i media americani che citano fonti della polizia, si chiama Sayeed Farook, cittadino americano, dipendente della contea presso l’ispettorato della Sanità, mentre la donna non è stata identificata. Nella sparatoria sarebbe coinvolto il fratello di Farook, ma al momento non si hanno altre informazioni. Il padre si è detto scioccato del possibile coinvolgimento del figlio. «Non mi è stato detto nulla ancora», ha detto al New York Daily News. «Era molto religioso. Andava al lavoro, tornava, pregava. È un musulmano», ha aggiunto. La polizia federale non esclude nessuna pista, neanche quella del terrorismo.

È la peggiore sparatoria di massa avvenuta negli Usa dopo l’attacco alla scuola elementare di Newtown, nel Connecticut, dove tre anni fa morirono 26 tra bambini e adulti. Lo stesso presidente Usa, Barack Obama, appreso le prime informazioni sulla sparatoria è tornato a parlare della violenza causata dalle armi invocando «misure bipartisan» per garantire la sicurezza dei cittadini americani. (Ansa)

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