Estero

Hillary Clinton correrà per la Casa Bianca 

12 aprile 2015
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Washington – ‘Hillary per l’America’ è il primo indizio sul possibile slogan della campagna con cui Hillary Clinton spera di diventare il primo presidente donna degli Stati Uniti dopo aver confermato nella serata di ieri di voler correre per la Casa Bianca. È la corsa della vita per Hillary: ex first lady, senatore, segretario di Stato. A 67 anni è anche nonna, «un passaggio che – ha scritto – invece di indurmi a rallentare, mi ha spronata ad accelerare». Lasciando intendere che proprio l’arrivo di Charlotte, la figlia di Chelsea Clinton nata nel settembre 2014, ha contribuito nella spinta per scrivere questa nuova pagina: «Diventare nonna mi ha fatto riflettere a fondo sulle responsabilità che tutti condividiamo per il mondo che ereditiamo e che un giorno consegneremo».La preparazione tuttavia va avanti da tempo e dopo l’annuncio – atteso per mezzogiorno ma arrivato dopo parecchie ore – Hillary Clinton dovrà spiegare all’America perché sarebbe proprio lei la migliore candidata a diventare il 45mo presidente degli Stati Uniti. Il focus, come anticipato ancora da indiscrezioni, non può che essere sull’economia, promettendo una maggiore sicurezza economica per la classe media e puntando sull’aumento delle opportunità per le famiglie. Temi che ricordano la campagna di Obama per la rielezione nel 2012. Non è escluso infatti che questa campagna possa essere vista proprio all’insegna della continuità con il presidente Obama, l’ex rivale, di cui Hillary sembra pronta a raccogliere l’eredità. E con l’appoggio dello stesso presidente: «Sarebbe un presidente eccellente"» ha detto Obama rispondendo a domande dei giornalisti, in margine al vertice di Panama. «È stata una segretario di Stato straordinaria – ha continuato – è mia amica».I repubblicani vanno al contrattaco. E contro l’asse Obama-Clinton si è scagliato Jeb Bush, che non ha ancora ufficializzato la sua candidatura per la corsa alla Casa Bianca, ma assume un tono già presidenziale in un video diffuso proprio nel giorno di Hillary. Jeb Bush, quasi fosse già in campagna elettorale, esorta a voltare pagina rispetto ai sette anni di amministrazione democratica: «possiamo fare meglio», assicura.

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