Estero

L'Ebola dei poveri non rendeva, l'Oms accusa 'Big Pharma'

5 novembre 2014
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Se i medici che combattono l’epidemia di Ebola non ne sono anora venuti a capo, la responabilità è delle aziende farmaceutiche, che non hanno lavorato al vaccino o a una terapia perché non era economicamente conveniente. A incidere il velo di generale ipocrisia sulla vicenda è stata ieri Margaret Chen, segretario generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), durante l’incontro del comitato Oms per l’Africa in Benin, ricordando il virus fu scoperto già nel 1976, quasi 40 anni fa.
Per anni, ha ricordato Chen, «le nostre proteste e richiami sulla mancanza di investimenti in vaccini e sistemi di cura nei paesi poveri sono caduti nel vuoto. Ma con il panico per l’epidemia di Ebola ora tutto il mondo può vederne le conseguenze». Negli ultimi mesi, ha ricordato ancora Chen, sono stati sviluppati in tutta fretta diversi prototipi di vaccini e terapie contro Ebola, che erano stati lasciati nei cassetti finché il virus “colpiva soltanto i paesi poveri’’. L’epidemia attuale, ha confermato il segretario generale dell’Oms, è “la più grande emrgenza sanitaria dell’epoca moderna’’, anche per il fatto che ha colpito paesi praticamente privi di un sistema sanitario pubblico, e quindi disarmati di fronte alle epidemie: di Ebola e di miseria.

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