Confine

Como, spunta una baraccopoli all'ex scalo merci

Tende e casupole ospitano attualmente una trentina di persone, per lo più migranti provenienti da Pakistan e Bangladesh

(Archivio Ti-Press)
29 settembre 2020
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Nell’ex scalo merci della stazione Como San Giovanni c’è una baraccopoli con tende e casupole che ospitano una trentina di persone, per lo più migranti arrivati da Pakistan e Bangladesh, ma anche senzatetto. Una baraccopoli che si anima soprattutto nelle ore notturne. «Si, la sera e di notte c’è davvero molta gente – ha affermato in Consiglio comunale il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Ferretti che dimostra di aver preso le distanze dalla Lega di Salvini –, anche se sono situazioni che cambiano in fretta in base agli spostamenti. Noi del resto siamo un territorio di frontiera e molte persone giunte a Como non riescono più a superare il confine con il Ticino e quindi restano bloccati». Per il consigliere comunale continuerebbero quindi i tentativi di entrare clandestinamente in Ticino, ma 'senza fortuna'.

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale l’assessore ai Servizi Sociali Angela Corengia ha fatto il punto su immigrazione in città e dormitori. Su 105 posti disponibili in tre strutture operanti a Como, non c’è un solo posto a disposizione, per cui non sembra essere vero che, come sostengono a Palazzo Cernezzi, l’offerta sia largamente sovrabbondante rispetto alle esigenze. I tre dormitori sono in via Napoleona (55 posti letto), l'Ozanam (30 posti letto) e Rebbio (20 posti letto). Del nuovo dormitorio, votato a larga maggioranza dal legislativo oltre un anno fa, ancora nessuna traccia.

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