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Bandiera nera indigesta per la pista di bici a Verbania

Il vessillo è stato assegnato alla città da Legambiente perché il circuito è troppo vicino alla Riserva naturale speciale di Fondotoce

La Riserva naturale di Fondotoce (foto WikiMedia)
22 luglio 2020
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È una bandiera nera indigesta al sindaco Silvia Marchionini quella assegnata da Legambiente a Verbania.

«La bandiera nera data in questi giorni a Verbania, per la costruzione di una pista per biciclette Bmx a Fondotoce, è un abbaglio, una scelta discrezionale e non basata su dati o indicatori oggettivi'». È la presa di posizione di Silvia Marchionini che sembra intenzionata a citare Legambiente per aver, con la bandiera nera, dato un'immagine negativa di Verbania, fors'anche perché sul permesso di costruire la pista della discordia e sugli atti amministrativi è stato presentato un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Piemonte da parte di Italia Nostra.

Il comune di Verbania resisterà in giudizio, nell'udienza fissata al 29 luglio. La motivazione di Legambiente sta nel fatto che il Comune capoluogo del Vco ha «avallato il progetto di trasformazione della piana alluvionale di Fondotoce, limitrofa alla Riserva naturale speciale di Fondotoce, con la costruzione d'impianti ludico-sportivi e aree parcheggio: un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa in un crocevia di aree protette».

I lavori iniziati lo scorso febbraio attualmente sono sospesi a causa del Covid-19. Si attende anche il pronunciamento del Tar. Il progetto prevede una pista di 350 metri di lunghezza e larghezza tra gli otto e dieci metri. A corredo anche un percorso da «pump track», zona destinata ai bambini e ai neofiti di questa disciplina sportiva. È ipotizzata anche l’omologazione del percorso, che potrebbe arrivare a ospitare gare nazionali e internazionali.

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