Confine

Lupi, spari dissuasivi in Ossola

La proposta per intimorire il predatore (senza ucciderlo) fa discutere

Ti-Press
30 giugno 2020
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Contro i lupi in Ossola, dove nel periodo 2019-2020 è stato contato un branco di sei esemplari, mentre nel biennio precedente ne erano stati rilevati nove, deve essere consentito agli allevatori di sparare ai predatori in modo non letale. Colpi unicamente per intimorire. È una proposta che (era scontato) fa discutere quella lanciata da Arturo Lincio, presidente dell'amministrazione del Vco (Verbania-Cusio-Ossola), nel corso del convegno che si è tenuto sabato scorso a Villadossola, promosso dal Parco Nazionale Alpi Marittime.

La questione del ritorno del lupo nel Vco, a poca distanza dal confine svizzero, dove le predazioni aumentano, sembra essere diventata una situazione difficile, così come è stata monitorata da guardie provinciali, parchi e carabinieri forestali. Nel corso del convegno è intervenuto il colonnello Andrea Baldi, comandante provinciale dei  carabinieri verdi: «C'è anche un importante problema di sicurezza pubblica, in quanto il branco di sei lupi è arrivato troppo vicino alle case. Per questo abbiamo istituito dei presidi e adottato sistemi di sorveglianza. Anche se sinora grosse problematiche non le abbiamo avute. Occorrerà comunque capire quale capacità ha il nostro territorio, cioè quanti lupi potrà avere». Regione Piemonte, per bocca del suo vice presidente Fabio Carosso, ha garantito che gli allevatori non saranno dimenticati, poi, è giunta la proposta di Lincio ad animare la discussione. In Ossola è forte anche la preoccupazione derivante dalla presenza dell'orso.

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