All'origine dei contagi ci sarebbe un dipendente frontaliere di una casa anziani ticinese nella quale lavora anche la moglie, risultata positiva pure lei
È "molto probabilmente" arrivato dal Ticino il coronavirus di uno dei due focolai individuati recentemente in Val d'Ossola. Come ha riferito alla Rsi Edoardo Quaranta, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell'Azienda sanitaria locale (ASL), il primo caso riguarda infatti un dipendente frontaliere di una casa anziani ticinese che è stato sottoposto a tampone nella stessa struttura "dove erano stati segnalati altri casi". Anche sua moglie, un'infermiera impiegata nella stessa casa di riposo, è risultata contagiata.
Il secondo focolaio è legato a un'azienda di Sion che lavora la frutta: in questo caso l'inchiesta epidemiologica è partita in Italia e ha riguardato 30 frontalieri che vi lavorano, 9 di loro sono stati trovati positivi.