Confine

'Svincolati' respiratori e mascherine bloccati in dogana

A Brogeda, Como e Montano Lucino erano in attesa carichi di materiale utile alla lotta al virus provenienti dalla Svizzera

(Ti-Press)
8 aprile 2020
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Ai valichi di Como, Brogeda e Montano Lucino nelle ultime ore sono proseguite le operazioni per svincolare importanti carichi provenienti dalla Svizzera con dispositivi individuali per far fronte all'emergenza coronavirus. Un primo intervento è stato messo in atto alla dogana centrale di Como, dove i funzionari hanno 'liberato' due apparecchiature per la terapia intensiva e sub-intensiva (ventilatori polmonari) e migliaia di relative parti di ricambio, tra cui circuiti, valvole, sensori, carrelli. La merce è destinata a diverse strutture ospedaliere nazionali e mira ad assicurare la priorità nella messa a disposizione di dispositivi e apparecchiature di vitale importanza per far fronte all’emergenza sanitaria internazionale in corso.

Anche a Montano Lucino si è proceduto a dare via libera a 33 mila mascherine di tipo Ffp2, prodotte in Cina. Le mascherine erano destinate a farmacie di Piemonte, Lazio e Calabria. In un terzo intervento, questa volta alla dogana di Brogeda, sono stati liberati, invece, 1'600 test rapidi per l'individuazione del Covid-19. Test di origine svizzera, donati da una immobiliare milanese all'ospedale Ca' Fondelli di Trevigio. A Como, infine, si sono svincolate 120 mascherine tipo Ffp2 di origine cinese, sempre provenienti dalla Svizzera e destinate alla Protezione civile della Regione Abruzzo.

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