Confine

Fumo oltre il confine, tra i reati 'danno d'immagine'

Falò illegale a Cadegliano Viconago. Se ne accorsero alcuni ticinesi e il Comune italiano si è costituito parte civile

archivio Ti-Press
11 gennaio 2020
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Il fumo di un falò illegale acceso nei boschi di Cadegliano Viconago, fra il Luinese e Valmarchirolo, al confine con il canton Ticino, non si era fermato in frontiera, ma era andato a parare nel Locarnese. Una fastidiosa invasione che nell’estate del 2018 in Ticino non era stata gradita. Non c’erano state proteste ufficiali, ma un richiamo verbale che, ora, ha sortito un effetto concreto. Nel processo, iniziato giovedì scorso in tribunale a Varese, davanti al giudice monocratico Orazio Moscato, la posizione dell’imputato, una persona di Cadegliano Viconago, accusata di aver contravvenuto al “codice ambiente”, si è fatta più pesante. Questo perchè l’amministrazione comunale di Cadegliano Viconago si è costituita parte civile per “danno d’immagine”.

«Lo abbiamo fatto per dimostrare che non eravamo disposti a mantenere un atteggiamento lassista nei confronti di chi si macchia di un comportamento illecito» è il commento del sindaco del paese.

Ad accorgersi del fumo di un falò illegale (un uomo aveva dato fuoco a rifiuti abbandonati in un territorio demaniale) erano stati alcuni ticinesi. Sul posto una pattuglia dei carabinieri Forestali di Luino, dal cui verbale (comunicazione di reato) inviato alla procura di Varese è scaturito il processo. Il giudice Moscato ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile da parte del Comune di Cadegliano Viconago.

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