Confine

Ai coniugi Moutaharrik sono stati tolti i due figli

La moglie dell'ex pugile condannato per terrorismo internazionale è tornata in libertà da un paio di settimane. Sarà rimpatriata in Marocco

Moutaharrik Abderrahim
5 luglio 2019
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La decadenza della responsabilità genitoriale è stata sentenziata dal Tribunale di Milano nei confronti del pugile dell'Isis, campione svizzero, che si allenava a Lugano e della moglie. Alla donna, tornata in libertà da una manciata di settimane, sono stati tolti i due figli. A giorni sarà rimpatriata in Marocco.

Insomma, linea dura nei confronti di Salma Bencharki, 29enne, e dell'ex campione di kickboxing Abderrahim Moutaharrik, 31enne cittadino italiano di origine marocchina, arrestati nell’aprile 2016 dagli agenti della Digos di Lecco, dove vivevano da alcuni anni e condannati in via definitiva per terrorismo internazionale, poiché pronti a compiere un attentato in Vaticano e a scappare in Siria per unirsi ai tagliagole del Califfato. I due figli che ora hanno 7 e 5 anni sono stati affidati ai nonni che risiedono nel lecchese.

La donna a seguito della sentenza d'appello che aveva ridotto da 5 a 3 anni e 4 mesi la condanna nel 2017 aveva riottenuto la responsabilità genitoriale. Attualmente libera vive con i genitori in Valsassina. Per i magistrati ha avuto un ruolo di primo piano nell’aiutare il marito a votarsi agli jihadisti di Daesh. Inoltre, ha pianificato la fuga con i figli in Siria. Non risulta pentita e per i giudici non è adeguata a svolgere il suo ruolo.

Nel frattempo si è appreso che nei piani del pugile dell'Isis oltre che al Vaticano c'era anche un attentato alla Ambasciata statunitense a Roma. Anche per lui i giudici del Tribunale dei minori del capoluogo lombardo hanno dichiarato la decadenza della responsabilità genitoriale. Abderrahim sta scontando la condanna a 6 anni di reclusione nel carcere di massima sicurezza di Sassari. La scarcerazione è prevista nel 2022. Su di lui pende dalla scorsa estate la revoca della cittadinanza italiana ottenuta nel 2014. La richiesta avanzata dal Viminale è all'attenzione del capo dello Stato Sergio Mattarella.

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