Como

Brucia un capanno per i senzatetto: il fuoco alimenta le polemiche

A Como zone rosse, vietate a poveri e migranti, e dei presidi con militari. Giusto della Valle, parroco di Rebbio: 'Il decreto Salvini non risolve, semmai aggrava'

Povertà a Como (Ti-Press)
25 aprile 2019
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Un capanno di via Regina Teodolinda a Como, occupato dai senza tetto, è stato divorato nella tarda mattinata di ieri da un'incendio la cui natura sembra essere accidentale. Sul posto i vigili del fuoco. Il rogo ha alimentato la discussione che in in questi giorni tiene banco a Como: il problema dell’occupazione del sagrato dell’ex chiesa di San Francesco, conseguenza della chiusura del centro Caritas attivo nel periodo invernale in via Sirtori. L'ex chiesa di San Francesco è un simbolo di un problema, quello dei senza fissa dimora, che a Como è destinato a crescere. Ne è convinto don Giusto della Valle, parroco di Rebbio, considerato il prete dei migranti: "Saranno in strada tutti coloro che nelle prossime settimane usciranno dal circuito dell'accoglienza. E' la conseguenza scontata dal decreto sicurezza di Salvini che non solo non risolve il problema, ma lo aggrava".

Ancora una volta, dunque, i portici dell’ex chiesa di San Francesco sono tornati a essere una zona di riparo per i senza dimora. Per cui il copione è più o meno lo stesso dello scorso anno: a parte i mesi invernali in cui è attivo il progetto “Emergenza freddo”, da aprile lo spazio cittadino è tornato ad essere un punto di riferimento notturno per chi è in cerca di un tetto sopra la testa, dopo la chiusura del dormitorio. Il luogo, in città, è stato sempre il ritrovo per chi dorme in strada. Con una differenza: se nel 2018 i senzatetto, rispetto agli anni precedenti, non erano mai stati così numerosi e a lungo, l'anno in corso è destinato a registrare numeri in crescita. E Palazzo Cernezzi amministrato da una maggioranza a trazione leghista, sta a guardare. Anzi, inventa zone rosse, vietate a poveri e migranti, e presiede alcuni punti della città con 15 militari dell'esercito. Lo scopo? La sicurezza messa in discussione dai migranti fra i quali potrebbero nascondersi terroristi, sostiene la giunta municipale di Como a trazione leghista. 

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