Confine

Truffa ed estorsione sul confine Como-Chiasso

I fatti risalgono al 2012. Le condanne per i due truffatori, sommate, sono di circa 10 anni, ma il maltolto risulta scomparso.

Il maltolto ammonta a decine di migliaia di euro (foto ©Ti-Press)
24 febbraio 2019
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Due pesanti condanne in Tribunale a Como per truffa ed estorsione. Una vicenda a cavallo del confine. Tra Como e Chiasso. Cinque anni e sette mesi la pena inflitta a un 51enne di Como, residente a Monte Olimpino, e tre anni e dieci mesi a un 35enne di Olgiate Comasco, ex calciatore professionista, osservatore per il Parma.

I fatti risalgono al 2012. La vittima è un 36enne di Oltrona San Mamete, al quale l'ex calciatore aveva proposto di investire una discreta somma nell'attività di un'azienda ticinese che fondava oro. Investimento che avrebbe consentito di realizzare non meno del 50 per cento della somma messa a disposizione, oltre 23mila euro.

Dallo sprovveduto investitore, l'ex calciatore era riuscito a farsi anticipare 2mila euro per pagare le tasse e a farsi saldare il conto dell'albergo, in quanto la sua carta di credito non funzionava. Quando il "pollo" capì di essere stato raggirato, si fece avanti per riavere il suo denaro; si ritrovò minacciato dal truffatore. 

A questo punto, ecco comparire sulla scena il 51enne di Monte Olimpino che si è spacciato per il direttore delle Poste di Novazzano, incaricato della retribuzione del maltolto, nel frattempo salito a 30mila euro. I due si incontrano a Chiasso. "Conosco due avvocati, uno italiano, l'altro svizzero, in grado di farle riavere i suoi soldi: servono 1'200 euro per spese legali. Poi, posso assoldare certi amici di Quarto Oggiaro in grado di recuperare con le belle maniere i soldi".

Altri soldi spillati. Denuncia, accertamenti, processo, condanna. E i soldi della truffa? Scomparsi.

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