Confine

Abusi sessuali, condannata la Diocesi

Confermata a Como una sentenza storica: responsabilità non solo di un parroco abusante, ma della Diocesi in quanto ente di “vigilanza, controllo e direzione”

11 dicembre 2018
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Con una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza i giudici del Tribunale civile di Como hanno condannato la Diocesi lariana e la parrocchia di Laglio a risarcire la vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote che all'epoca dei fatti, gli anni compresi fra il 2003 e il 2004, era parroco del comune del basso Lario.

La sentenza di primo grado a Como, che stabiliva l'entità del risarcimento alla vittima e ai suoi genitori, risale all'inizio dell'anno. Confermata dai giudici della Corte d'Appello di Milano, non essendo stata impugnata, è dunque diventata definitiva e ciò ha consentito di conoscere le motivazioni che sono alla base della sentenza che impone a Diocesi lariana e parrocchia di Laglio di risarcire la vittima, che nel 2003 aveva 11 anni.

Il sacerdote in sede penale era stato condannato a 8 anni di reclusione, condanna che ha scontato in carcere a Opera (Milano). Per quanto riguarda la Diocesi i giudici fanno notare come ''il diritto canonico ponga in capo al Vescovo pregnanti doveri di vigilanza, controllo e direzione di tutta la Diocesi, comprese le parrocchie'' per cui il parroco ''pur non essendo legato da vincoli di lavoro subordinato con la Diocesi, è soggetto al potere di indirizzo e di controllo del Vescovo, il quale rappresenta la Diocesi, ed in ciò si sostanzia il rapporto di predisposizione che giustifica la decisione''.

La responsabilità dell'Ente religioso (la parrocchia di Laglio) ''che sosteneva di essere lui stesso parte lesa per colpa del comportamento del parroco'' deriva dal ''ruolo centrale del parroco e nella gestione e nell'amministrazione della parrocchia''.

Non è dato sapere sapere a quanto ammonta il risarcimento. In sede penale i giudici del Tribunale di Como, nel settembre 2007, oltre alla reclusione di 8 anni, avevano condannato il sacerdote a pagare una provvisionale di 120 mila euro alla vittima degli abusi e 30 mila euro a testa i suoi genitori.

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