Confine

Truffavano in Italia, riciclavano anche in Svizzera

L'operazione 'Crowdfunding' della Guardia di finanza di Como ha portato al sequestro di 34 milioni di euro e a 40 indagati

(Ti-Press)
27 luglio 2018
|

Sono 40 gli indagati nell’operazione "Crowdfunding" per il contrasto all’abusivismo finanziario che stamani ha portato al sequestro di 34 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza di Como, coordinata dalla Procura della città lariana. L’operazione è scaturita dalle indagini sull’omicidio dell’architetto Alfio Molteni, ucciso a Carugo nel 2015 da un gruppo di sicari secondo l’accusa incaricati dalla moglie e dal suo amante.

È così stata smantellata una presunta associazione per delinquere di natura transnazionale finalizzata a commettere delitti di riciclaggio e di abusiva attività di raccolta del risparmio con il cosiddetto schema 'Ponzi', il cui nome deriva da un immigrato italiano negli Stati Uniti che aveva trovato il modo di raggirare un gran numero di persone.

L’associazione a delinquere, formata da 19 persone, era operativa sin dal 2014 in vari stati tra cui Austria, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Svizzera, Cipro (oltre che in numerose città italiane) ed era finalizzata a commettere delitti di abusivismo finanziario e riciclaggio messi a segno in attraverso le società estero vestite, con strutture anche a Lugano, W&H Consulting Sa (di diritto lussemburghese), M.g.A. Consulting Gmbh (di diritto austriaco ma operativa a Modena) e Larefer Ltd (di diritto cipriota ma operativa ad Avellino). Tutte erano prive di abilitazione ad operare in Italia in quanto mai iscritte all’albo dei soggetti autorizzati dalla Consob (la Commissione nazionale per le società e la Borsa) che hanno collocato prodotti finanziari abusivi (quote di crowdfunding) sul territorio italiano.

Le somme di denaro raccolte con la collocazione dei prodotti finanziari non erano destinate alle attività di investimento proposte, ma divise tra i componenti della associazione e in parte utilizzate per pagare gli elevati rendimenti sugli investimenti sottoscritti dai vari clienti per stimolare la raccolta di ulteriori somme di denaro. Il collocamento dei prodotti finanziari era altresì realizzato, utilizzando una piattaforma finanziaria chiusa denominata Asap Vip Club che consentiva la gestione di operazioni monetarie di trasferimento anche all’estero delle somme di denaro con gli investitori italiani in modo non tracciabile.

L’indagine è stata condotta, anche con attività di intercettazione, dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Como, e si è avvalsa del significativo contributo fornito dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Avellino, dalle Autorità di vigilanza Consob e Banca d’Italia, da Eurojust e dalle Autorità di Austria e Bulgaria.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE