Confine

'Poveri' in Italia, ricchi in Svizzera

Sei anziani comaschi (tra i quali una contessa e un sacerdote) nel mirino della giustizia per aver incassato l'assegno sociale

Ti-Press
17 aprile 2018
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In quanto ''poveri',' per anni hanno incassato l'assegno sociale, necessario per raggiungere la soglia minima di sussistenza. Solo che sono risultati finti poveri. Si tratta di sei ultrasettantacinquenni comaschi, fra cui una contessa ed un sacerdote che, avendo un tesoretto (da 200 mila a 600mila euro in banche del Canton Ticino), avevano aderito alla ''voluntary disclosure''. Sono stati smascherati dalla Guardia di finanza di Como, nell'ambito di una indagine preliminare coordinata dal pubblico ministero Mariano Fadda, sostituto della Procura lariana. Il magistrato inquirente ha disposto il sequestro delle somme illegalmente percepite dai sei anziani finti poveri. Complessivamente 150mila euro.

La contessa aveva in Ticino 250mila euro, il sacerdote 200mila euro, un artigiano 600mila euro. Oltre all'inchiesta amministrativa, che per ora si è concretizzata nel sequestro delle somme percepite senza averne diritto, i sei ''furbetti'' dell'assegno sociale dovranno rispondere anche di reati penali. Inoltre, dovranno chiarire la provenienza della somma riportata in Italia. Insomma, i guai per loro sono solo iniziati.

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