Confine

Emergenza freddo, bocciata l'apertura della stazione di Como

La proposta, formulata in Consiglio comunale, è stata respinta da sindaco e vicesindaco che l'hanno ritenuta “non necessaria”

archivio Ti-Press
28 febbraio 2018
|

L'emergenza freddo, con le temperature che di notte scendono abbondantemente sottozero mette a rischio l'esistenza di oltre venti senza tetto che non utilizzano i dormitori pubblici. ''Per loro una notte all'addiaccio potrebbe essere fatale''. La considerazione di Patrizia Maesani, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale a  Como che, per fronteggiare il freddo eccezionale di queste ore, ha chiesto al sindaco Mario Landriscina l'apertura della stazione Como San Giovanni. La richiesta è stata bocciata dall'assessore ai Servizi sociali e vice sindaco Alessandra Locatelli, esponente leghista, seconda la quale la proposta ''non è necessaria''. Una decisione condivisa anche dal sindaco Landriscina, sempre più spesso sulle posizioni della Lega. Le reazioni degli altri gruppi in consiglio comunale in giornata non si è fatta attendere. Sergio Gaddi (Forza Italia): ''Aprire la stazione sarebbe un atto di intelligenza, buon senso umanità. Dopo la vergogna del tè caldo ai senzatetto, un altro passo falso''. Durissima la reazione dei consiglieri di Svolta Civica, Vittorio Nessi, Maurizio Traglio e Barbara Minghetti: ''Siamo attoniti di fronte a tanta durezza verso situazioni che, invece, meritano comprensione ed elasticità mentale''. Luca Gaffuri e Stefano Fanetti, entrambi del Pd: ''È incomprensibile il no arrivato dall'assessore e dal sindaco''. La vicenda conferma la spaccatura all'interno della maggioranza, in particolare tra l'ala oltranzista rappresentata dalla leghista Locatelli e i consiglieri su posizioni moderati. Ed è anche la conferma che la guida di Como è a trazione leghista.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔