Milano

Incendio in una palazzina: 13enne in condizioni gravissime

Le fiamme si sarebbero sprigionate dal decimo piano di un condominio nel quartiere di Quarto Oggiaro

Foto: Keystone
14 febbraio 2018
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"Quando siamo entrati in casa il calore era così forte che si sono sciolte le visiere dei caschi". Basta questa frase riferita dai vigili del fuoco all’agenzia di stampa italiana Ansa per capire l’inferno in cui si è trovato un ragazzo di tredici anni, sorpreso dal rogo di un appartamento al decimo piano di un palazzo che in tutto ne ha quattordici, in via Cogne 20, a Milano.

Il giovane, di origini marocchine, vive all’undicesimo, e in quel momento era da solo in casa. Quando i soccorritori lo hanno portato via pensavano si trattasse di un adulto, perché a tredici anni è già alto un metro e novanta. Ci sono voluti due carabinieri, due poliziotti e due pompieri per trasportarlo. Intossicato dal fumo, ora lotta per la vita all’ospedale Sacco; le sue condizioni sono gravissime.

Nel piazzale davanti al portone erano già stati evacuati tutti gli altri condomini, 42 persone di cui 27 controllate sul posto dai paramedici e risultate in buone condizioni. Altre 15 sono state accompagnate in vari ospedali della città. Il più grave è il ragazzo che oggi non era andato a scuola, sembra, per un principio di influenza. Nel monolocale vive con la madre e le sorelle di dieci e 18 anni, tutte fuori casa all’ora dell’incendio. Il padre ha lasciato la casa da un paio d’anni.

Le cause del rogo sono ancora da accertare con chiarezza ma è certo che sia partito intorno alle 12 dall’abitazione di un condomino peruviano al decimo piano. La scintilla è partita dalla caldaia o dalla stufetta, le ipotesi sono varie ma domani i vigili del fuoco invieranno una squadra di tecnici per ulteriori accertamenti. Nel pomeriggio sono stati sequestrati i piani dal dieci al dodici perché la temperatura era troppo alta e non consentiva di poter eseguire verifiche.

"Ho sentito delle urla e sono uscita sul pianerottolo – ha raccontato una 21enne sudamericana che vive al decimo piano –. C’era il mio vicino in stato di choc che gridava davanti alla porta aperta, ho visto che all’interno c’erano le tende in fiamme, proprio sopra una stufetta. Ho fatto in tempo a tornare indietro per recuperare mia sorella di 25 anni e il piano si è riempito di fumo. Abbiamo preso con noi il vicino e siamo scese". Il racconto della testimone darebbe un’indicazione precisa sulle cause ma gli investigatori ritengono che la colpa possa essere della caldaia che si trova a pochissima distanza dalle tende.

Il palazzo è stato definito agibile, le fiamme non hanno compromesso la stabilità strutturale ma comunque i condomini (circa una settantina) saranno ospitati nel vicino stabile comunale di via Carbonia. Altre cinque famiglie in particolare difficoltà saranno invece ospitate in un albergo convenzionato.

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