Confine

Metà degli ultras ha avuto guai con la giustizia

Tra i sospettati della guerriglia a lato del derby Como-Varese c'è chi si è macchiato di una serie di reati. Lo ha reso noto la Questura di Como

(Ti-Press)
4 febbraio 2018
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I venticinque ultras – fra cui un ragazzo di Chiasso – che per la guerriglia di due domeniche fa in riva al Lario, prima e dopo il derby con il Varese, sono stati raggiunti del provvedimento Daspo, che probisce loro di frequentrare per 5 e 3 anni tutti gli impianti sportivi dell'Unione Europea, è difficile considerarli dei tifosi. Lo è anche alla luce dei precedenti penali di tredici di loro. Precedenti resi noti dalla Questura lariana per far capire la predisposizione a delinquere di alcune frange di ultras.

Oltre la metà delle persone sospettate di aver preso parte agli incontri avvenuti prima e dopo il derby al Sinigaglia risulta, infatti, aver avuto a che fare con la giustizia. Una raffica i reati contestati: rissa e lesioni personali, detenzione e spaccio di stupefacenti, minaccia, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale pericoloso in occasioni di manifestazioni sportive, violenza su minori, detenzione e porto illegale di armi, guida sotto l'effetto di alcool o droga, danneggiamento, rapina, furto aggravato, adescamento di minori e discriminazione razziale nei confronti di una giocatrice di colore di basket, in occasione di un incontro fra la Pool Comense e Geas Sesto San Giovanni. Tutti reati già cresciuti in giudicato.

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