Economia

Lagarde avverte sui rischi per la crescita economica e l'inflazione nell'Eurozona

La presidente della BCE sottolinea l'importanza di un approccio basato sui dati e il monitoraggio delle criptovalute

23 giugno 2025
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"I rischi per le prospettive di crescita rimangono orientati al ribasso. In particolare, la crescita potrebbe rallentare in caso di un'ulteriore escalation delle tensioni commerciali globali e delle relative incertezze, di un deterioramento del sentimento sui mercati finanziari e del perdurare delle tensioni geopolitiche. Tuttavia, una rapida risoluzione delle tensioni commerciali e geopolitiche o un ulteriore aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture potrebbero stimolare l'attività più del previsto". Lo afferma la presidente Bce Christine Lagarde nel testo dell'audizione al via a breve al Parlamento europeo in Commissione Economica.

"Quest'anno - ha aggiunto la Lagarde - è stato caratterizzato da profonda incertezza economica e geopolitica a livello globale. In un mondo sempre più segnato da frammentazione, incertezza e conflitti, l'Europa deve riaffermare il suo ruolo di pilastro della stabilità economica e politica".

Secondo Lagarde, l'inflazione nell'area euro è "attualmente intorno al nostro obiettivo del 2% nel medio termine". "Soprattutto nelle attuali condizioni di eccezionale incertezza, adotteremo un approccio basato sui dati e sulle riunioni per determinare l'orientamento appropriato della politica monetaria. Le nostre decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulle prospettive di inflazione, sulla dinamica dell'inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria. Non ci impegniamo in anticipo su un percorso specifico per i tassi", ha aggiunto la presidente della Bce.

Le criptovalute non garantite "hanno visto la loro capitalizzazione di mercato salire da meno di 200 miliardi di euro all'inizio del 2020 a circa 2'700 miliardi di euro quest'anno", ma questa crescita "è stata caratterizzata dalla speculazione degli investitori e dall'estrema volatilità dei prezzi". È l'avvertimento della Lagarde intervenendo alla Commissione economica del Parlamento europeo. "Queste caratteristiche rendono tali attività inadatte come mezzo di scambio affidabile ed espongono gli investitori a rischi significativi".

"Per ora, i rischi per la stabilità finanziaria dell'area euro derivanti dalle criptovalute sembrano limitati", ha segnalato Lagarde. Ma "la rapidità degli sviluppi, unita alle lacune nei dati che potrebbero creare punti ciechi, richiede un monitoraggio più attento". I sondaggi in alcuni Paesi dell'eurozona indicano che "circa il 10% delle famiglie detiene criptovalute" e "circa il 14% esprime interesse per acquisti futuri".

Lagarde ha poi evidenziato i rischi delle stablecoin, oggi "per il 99% denominate in dollari statunitensi" e "spesso punto di ingresso per le criptovalute". Tuttavia, ha avvertito, "un potenziale spostamento dei depositi utilizzati per pagamenti e risparmi - dalle banche alle stablecoin - potrebbe influire negativamente sulla trasmissione della politica monetaria attraverso le banche".

"L'Unione Europea - secondo Lagarde - ha compiuto un passo decisivo" con il Regolamento sui mercati delle criptovalute (MiCA), "il primo quadro normativo al mondo per le stablecoin", ma "la maggior parte delle principali giurisdizioni, compresi gli Stati Uniti, sta ancora lavorando per definire i propri quadri normativi". "Questo approccio frammentato impedisce la creazione di condizioni di parità a livello globale e può aprire le porte a nuovi rischi e vulnerabilità sistemiche", ha detto Lagarde, che ha esortato a "promuovere normative allineate a livello globale per le stablecoin". In questo contesto, ha concluso, "accelerare il progresso verso un euro digitale è una priorità strategica".

"Accelerare il progresso verso un euro digitale è una priorità strategica", ha affermato Lagarde. "Oltre ad affrontare alcuni dei rischi posti dalle stablecoin, un euro digitale contribuirebbe a salvaguardare il sistema finanziario e monetario europeo basato sulle banche. Non solo rafforzerebbe l'autonomia strategica dell'Europa, ma garantirebbe anche un sistema europeo dei pagamenti al dettaglio innovativo e resiliente".