Il marketplace cinese cambia strategia mentre Shein e altri rivali vedono una ripresa delle vendite
Temu taglia la spesa pubblicitaria negli Stati Uniti e le vendite online del marketplace cinese vanno letteralmente a picco. Secondo Bloomberg Second Measure, che analizza i dati delle carte di credito e di debito, rispetto a un anno fa le vendite settimanali di Temu sono diminuite di oltre il 25% nel periodo dall'11 maggio all'8 giugno.
Un dato che risente dei dazi di Donald Trump, ma che è in contrasto con quelli di altre piattaforme di Shein, Walmart e Amazon, dove le vendite sono tornate a crescere dopo la tregua commerciale raggiunta da USA e Cina.
Il calo di Temu sembra più che altro legato al cambio di strategia commerciale deciso dal colosso dell'e-commerce a basso costo: optando per il taglio della spesa pubblicitaria, Temu ha infatti operato un'improvvisa inversione di tendenza rispetto agli investimenti portati avanti lo scorso anno per attirare l'attenzione degli acquirenti statunitensi, a partire dagli spot in onda durante la fatidica notte del Super Bowl. Secondo la società di analisi AppGrowing Global, si è passati dalle migliaia di nuovi annunci pubblicitari al giorno creati prima del 10 aprile, a qualche decina se non addirittura a nessun nuovo annuncio pubblicitario in alcuni giorni di giugno.
"La crescita delle vendite di Temu è sempre stata legata alle loro pubblicità aggressive", ha affermato Wu Yanwei, responsabile dei contenuti di YouCloud, la società madre di AppGrowing. "Il brusco rallentamento della spesa pubblicitaria sta probabilmente spegnendo i suoi motori di crescita" negli Stati Uniti, ha affermato Wu, osservando che Temu sta indirizzando la spesa pubblicitaria verso altri mercati, tra cui l'Europa.
Temu e le piattaforme di e-commerce cinesi come Shein hanno fatto affidamento per anni sull'esenzione tariffaria sui piccoli pacchi per spedire abbigliamento e articoli per la casa a basso costo ai consumatori americani. Trump ha però deciso di colmare quella che veniva considerata una lacuna applicando una nuova tariffa di ingresso e facendo perdere per la massa di acquirenti americani molta dell'attrattività dei prodotti a prezzi stracciati provenienti dal mercato cinese.
Di altro tenore invece, le vendite di Shein che negli Stati Uniti hanno registrato segnali di ripresa. L'azienda è riuscita a invertire il trend in calo tornando a crescere dal primo giugno, come mostrano i dati di Bloomberg Second Measure. La crescita a una cifra di Shein da allora è simile ai livelli registrati dalla piattaforma di e-commerce di Walmart. La pubblicità di Shein negli Stati Uniti è rimasta più stabile rispetto a quella di Temu, con un numero di nuovi spot pubblicitari quasi ogni giorno quest'anno compreso tra decine e qualche centinaia.