Berlino esclude l'estensione del fondo di resilienza e chiede il rimborso dei prestiti dal 2028
La Germania esclude qualsiasi ulteriore indebitamento dell'Ue sul modello del fondo del coronavirus, finanziato dal debito. È quello che si legge in un documento di posizione visionato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), che l'esecutivo tedesco ha pubblicato all'inizio dei negoziati sul prossimo quadro di bilancio dell'Ue per il periodo successivo al 2027.
"Il governo tedesco respinge la continuazione di questo strumento straordinario e temporaneo, e una sua estensione è legalmente esclusa", si legge nel documento, secondo un'anticipazione dell'edizione del giornale in edicola sabato.
Il quotidiano tedesco Faz ha avuto accesso ad un documento che il governo tedesco ha trasmesso alla Commissione europea per avviare la discussione sul prossimo bilancio dell'Ue, che Ursula von der Leyen vorrebbe presentare a metà luglio. Anche il governo di Friedrich Merz come già quello di Olaf Scholz, boccia, afferma la Faz, l'idea di una estensione del fondo per la resilienza definito dopo la pandemia e finanziato tramite l'indebitamento.
Nel documento viene escluso sia un ampliamento quantitativo del fondo sia la possibilità di ritardare il pagamento delle quote di prestito in capo ai singoli Stati membri. Il governo tedesco chiede pertanto che il rimborso dei prestiti inizi nel futuro quadro di bilancio a partire dal 2028.
Nel testo letto dalla Faz si fa anche riferimento alla necessità di non aumentare il contributo tedesco per le istituzioni europee, di aumentare gli stanziamenti degli Stati nazionali per la difesa e, infine, di reindirizzare in modo specifico, vale a dire per "un valore aggiunto europeo", la programmazione del bilancio comunitario.