Le borse europee perdono 183 miliardi di euro, mentre i titoli automobilistici e del lusso subiscono forti cali
La nuova minaccia del presidente Usa Donald Trump all'Unione Europea sui dazi spaventa le borse del vecchio continente, che bruciano in mezza seduta ben 183 miliardi di euro. Fino a prima del risveglio dell'inquilino della Casa Bianca i listini apparivano cauti ma in territorio positivo, con rialzi medi di circa lo 0,1%. Una cautela dovuta anche all'attesa dell'aggiornamento del rating sull'Italia da parte di Moody's previsto in serata.
A cambiare lo scenario è stato lo strale lanciato da Trump di primo mattino negli Usa e poco prima delle 14 in Svizzera. Da quel momento i listini sono scesi a picco, con cali fino al 3%, che si sono ridotti poi nel finale, quando Milano, fanalino di coda, ha chiuso con un ribasso dell'1,94%, Parigi dell'1,65%, Francoforte dell'1,54% e Madrid dell'1,33%. Più cauta Londra (-0,24%), al riparo dalla possibile stretta tariffaria grazie all'accordo siglato lo scorso 8 maggio con Washington, che prevede dazi agevolati al 10% per il Regno Unito.
Ne hanno risentito solo in parte anche i listini Usa, con il Dow Jones in calo di circa mezzo punto percentuale e il Nasdaq di 1 punto, anche a causa della minaccia di Trump a Apple. Il titolo ha aperto in calo bruciando da solo oltre 100 miliardi di dollari per il rischio di tariffe al 25% sugli iPhone se la produzione non verrà spostata da Taiwan agli Usa.
L'effetto domino si è riversato anche sul dollaro, di nuovo in calo a 0,88 euro e a meno di 0,74 sterline, mentre l'oro (+1,18% a 3328,7 dollari l'oncia) si è mantenuto sui massimi dallo scorso 12 maggio, rimanendo però al di sotto del picco di 3452,49 dollari registrato lo scorso 22 aprile in chiusura. Poco mosse invece le criptovalute, con il Bitcoin in crescita del 4,71% nei 7 giorni e in calo del 2,11% nelle 24 ore a 108,88 dollari.
Si è mantenuto sui massimi dallo scorso 24 febbraio lo spread tra i titoli di stato Usa e i Bund tedeschi a 195 punti, con il rendimento annuo americano in ribasso di 1,8 punti al 4,51%.
Nei listini di borsa le vendite si sono concentrate sui titoli maggiormente esposti sul mercato Usa. In primis dagli automobilistici Stellantis (-4,62%), Mercedes (-3,99%), Porsche (-3,93%), Bmw (-3,71%) e Ferrari (-3,58%). Sotto pressione anche le griffe del lusso, a partire da Swatch (-5,13%), Cucinelli (-3,25%) ed Hermes (-2,63%). Pesanti poi i semiconduttori con Stm (-4,18%) ed Infineon (-3,79%) e i bancari in generale, per timori di una nuova recessione. In controtendenza solo Iveco (+3,36%) in vista della cessione della divisione veicoli militari (Idv).