La bassa esposizione diretta al commercio con gli USA mitiga gli effetti, ma l'incertezza globale potrebbe amplificarli
L'impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti colpirà "in maniera limitata" l'economia spagnola, per la "relativamente bassa esposizione diretta" al commercio con gli Usa. Tuttavia, l'effetto potrebbe essere amplificato dalle condizioni finanziarie globali e dalla crescente incertezza. È quanto prevede la Banca di Spagna in un rapporto in cui stima il potenziale effetto che diversi scenari commerciali potrebbero avere, rallentando la crescita e indebolendo la stabilità nel medio termine.
"Le prospettive per i prossimi trimestri continuano a essere relativamente favorevoli", segnala l'istituto centrale. L'effetto sul Pil spagnolo dei dazi sarebbe relativamente contenuto a meno di due decimi durante i tre anni successivi all'aumento delle tariffe, nei quattro scenari indicati dalla banca centrale come "10% universale", "dazi reciproci", "rappresaglie come risposta" e "guerra commerciale Stati Uniti-Cina".
Quanto all'impatto sul tasso di inflazione, nel caso della Spagna è praticamente inesistente, mentre gli Stati Uniti sarebbero il Paese dove gli effetti sarebbero maggiori, con un aumento di quasi 1,8% nello scenario più avverso.
In ogni caso, l'istituto centrale diretto da José Luis Escrivá ha avvertito che, se le tensioni commerciali aumenteranno con un peggioramento delle condizioni finanziarie globali o dei livelli di incertezza, l'impatto negativo sul Pil spagnolo potrebbe essere di quattro decimi in entrambi gli scenari.
Le nuove previsioni indicano che la tariffa effettiva media che affronta la Spagna nelle sue esportazioni verso gli Stati Uniti è aumentata notevolmente dal 3% del 2023 all'attuale 12%, con categorie come macchinari e veicoli che hanno contribuito all'incremento. E, in caso di "dazi reciproci" potrebbero ulteriormente crescere al 18%.