Economia

Pressioni sull'Italia per la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità

L'Eurogruppo sollecita il ministro Giorgetti a superare lo stallo parlamentare sulla ratifica del Mes

12 maggio 2025
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La ratifica del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) torna al centro dell'Eurogruppo, con un rinnovato "pressing" sul ministro Giancarlo Giorgetti affinché proceda anche l'Italia, l'ultima tra i Paesi aderenti a dover ratificare il trattato rivisto.

"Un gran numero di ministri delle Finanze, circa una decina, è intervenuto nel corso dell'incontro e tutti hanno ribadito l'importanza della ratifica del Mes", hanno riferito fonti qualificate presenti all'incontro. "Rispetto ai silenzi di un anno fa si può dire che c'è stata più pressione, ma non si è arrivati a nessun ricatto. Non siamo ancora a questo", i toni sono stati "urbani".

"Ma l'auspicio è che essendo aumentati i rischi ci sia anche una nuova consapevolezza tra i Primi ministri e tra i ministri delle Finanze c'è una rinnovata attenzione". Da parte sua il ministro Giorgetti ha nuovamente ribadito ai colleghi dell'Eurozona "che il Parlamento è sovrano e che non ci sono i numeri" per votare una ratifica, hanno spiegato i partecipanti all'incontro.

Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis: e benché l'esecutivo Ue non abbia una competenza diretta (è un trattato intergovernativo) "è importante finalizzare la ratifica del Trattato rivisto in particolare per la funzione di backstop", il "paracadute" aggiuntivo all'intervento del fondo unico di risoluzione bancaria. Durante l'incontro, del resto, il fondo stesso aveva invitato a finalizzare il nuovo Mes con la ratifica mancante dell'Italia ("tutti i Paesi dovrebbero ratificare"). "È più importante che mai in questi tempi di volatilità", ha detto il "Single resolution fund".

Sulla stessa linea il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, che ha voluto riconoscere il contributo italiano al dibattito ma ha anche messo in guardia sui rischi legati allo stallo. "Il ministro Giorgetti dà sempre contributi significativi. Oggi ci ha ricordato ancora una volta la difficoltà molto significativa" per la ratifica del trattato rivisto del Mes "in particolare nel Parlamento". "Noi lo rispettiamo. Comprendiamo le sfide politiche che i diversi governi a volte devono affrontare, con le decisioni che ci chiedono di prendere".

Ma l'assenza della ratifica italiana - ha proseguito - non è priva di conseguenze: "se il trattato Mes non viene applicato, significa che i fondi che abbiamo a disposizione per aiutarci a gestire le difficoltà bancarie non possono essere incrementati dai prestiti concessi dal Mes". "Non sarebbe in grado di svolgere un ruolo attivo" per intervenire "in caso di difficoltà finanziarie causate da un problema bancario". E questo "può aumentare i nostri rischi in futuro, se dovessimo affrontare una grave difficoltà bancaria", ha avvertito Donohoe. "Ciò che dovremmo fare è continuare a collaborare con il ministro Giorgetti su questo".

Concorde anche il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, che ha richiamato l'urgenza di completare la piena operatività del meccanismo. "Il Mes condivide pienamente l'appello del Single Resolution Board affinché si renda operativo con urgenza e con la dovuta attenzione il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico", ha affermato. "Un'unione bancaria svantaggiata rispetto ad altre giurisdizioni a causa della mancanza di un backstop comune indebolisce l'attrattiva delle banche europee e influenza le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell'area dell'euro".