I risultati di Swatch nel 2024 sono sì stati "relativamente modesti", ma non si può parlare di crisi, malgrado la flessione delle vendite del 30% in Cina: è l'analisi di Nick Hayek, Ceo del colosso orologiero. A suo avviso la forte crescita dei ricavi negli Stati Uniti fa prevedere l'inizio di una ripresa quest'anno, che - così dice - non sarà contrastata da alcun dazio doganale.
"Ci sono opportunità ovunque", ha affermato il 70enne nella conferenza stampa di bilancio sull'esercizio 2024. I principali dati - calo del fatturato del 15% a 6,7% miliardi, contrazione dell'utile netto del 75% a 219 milioni - sono già noti da gennaio e l'attenzione si è quindi concentrata sul futuro.
Negli Stati Uniti, "tutti i segnali sono positivi" per i vari marchi del gruppo, ognuno dei quali ha registrato una forte crescita, ha sottolineato l'imprenditore. "Le opportunità sono immense e la concorrenza è meno agguerrita a causa della crisi".
Il numero uno di Swatch ha detto di non temere possibili dazi doganali imposti dall'amministrazione Trump: "un consumatore americano in vacanza può acquistare molto facilmente un orologio in un altro paese, cosa che non è possibile per un'automobile, ad esempio". Il gruppo non ha inoltre intenzione di installare capacità produttive negli Stati Uniti: l'azienda fa parte della storia svizzera e intende preservare il know-how elvetico, ha chiosato il manager. A suo dire il problema principale è invece rappresentato dal franco forte: "abbiamo sempre dovuto combattere con il tasso di cambio".
Per quanto riguarda la Cina, "sarei più preoccupato se fossimo gli unici a subire una flessione", ha argomentato il dirigente con un passato anche cinematografico (ha fra l'altro diretto e prodotto un film con Peter Fonda). I consumatori del Dragone possono essere più cauti, ma "hanno i soldi, si tratta solo di far ripartire gli affari", ha sostenuto; vi sono "segnali di stabilizzazione". Per raggiungere gli obiettivi si potrà contare sulla "forza d'innovazione" del gruppo.
Le parole di Hayek hanno trovato un certo riscontro in borsa, seppur non entusiastico: nel pomeriggio l'azione al portatore di Swatch (è questo il titolo di riferimento, non la nominativa) guadagnava circa l'1%, in un mercato generalmente orientato a un ribasso frazionale. Dall'inizio di gennaio il corso è stabile, ma sull'arco di un anno il titolo ha perso il 18%. Hayek ha peraltro ribadito che non vi sono piani per ritirare Swatch dalla borsa.