Economia

Italia, Francia e Germania all’Ue: stop a nuove regole su banche

Chiedono un intervento in modo che si abbiano ‘condizioni di parità’ con le altre grandi giurisdizioni

In sintesi:
  • I tre Paesi indicano sei aree di attenzione nel prossimo ciclo della Commissione
  • Il gruppo vuole anche che l'Ue si impegni di più nello snellimento dei regolamenti
Banche e dintorni
(Keystone)
4 ottobre 2024
|

Italia, Francia e Germania, in una lettera indirizzata alla Commissione europea in vista della nuova legislatura, chiedono all'Ue di dare prova di moderazione nella definizione delle regole finanziarie e di concentrarsi invece sulla competitività del settore bancario.

Lo riporta l'agenzia di stampa economico-finanziaria statunitense Bloomberg spiegando che, nella lettera, le tre maggiori economie europee chiedono di alleggerire alcune regole già in vigore, in modo che le banche europee abbiano "condizioni di parità" con le altre grandi giurisdizioni (Usa in primis) e, allo stesso tempo, di "astenersi dal lanciare nuove iniziative su larga scala" nel breve e medio termine.

Germania, Francia e Italia vogliono una "maggiore enfasi sulla competitività del settore finanziario, in particolare di quello bancario. Di recente, sono state presentate molteplici iniziative che condividono un obiettivo comune: invertire il calo di competitività dell'Europa", hanno scritto i governi nella lettera, nella quale si sottolinea: "Il settore finanziario non dovrebbe essere immune da questa riflessione".

Sei aree da tenere d’occhio

Nella lettera, i tre Paesi indicano sei aree di attenzione nel prossimo ciclo della Commissione. Tra queste, la modifica della proposta di adozione delle riforme patrimoniali che riguardano i trading book delle banche (un trading book è un registro contabile utilizzato da un'agenzia di intermediazione o da un istituto finanziario per contabilizzare il proprio portafoglio o tutte le attività negoziabili), in modo che gli istituti di credito europei non siano svantaggiati se gli Stati Uniti decidessero di "divergere significativamente" dall'accordo globale.

Il gruppo, scrive Bloomberg, vuole anche che l'Ue si impegni di più nello snellimento dei regolamenti, "con l'obiettivo finale di alleggerire gli oneri amministrativi per l'industria bancaria e di aggiungere flessibilità alla nostra regolamentazione".