Economia

Un anno dopo, la Banca nazionale torna in cifre nere

Utile di 26,9 miliardi di franchi nel primo trimestre per la Bns. Un anno fa, a titolo di paragone, il saldo era in negativo per 32,8 miliardi

In sintesi:
  • Il risultato è soprattutto frutto del buon andamento dei mercati finanziari
  • Performance particolarmente positiva per le posizioni in valuta estera, con un utile globale di 24,2 miliardi
Stavolta le notizie sono buone
(Keystone)
27 aprile 2023
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La Banca nazionale svizzera ha registrato un utile di 26,9 miliardi di franchi nel primo trimestre del 2023. Il merito è soprattutto del buon andamento dei mercati finanziari.

Stando a un comunicato dello stesso istituto, l'utile sulle posizioni in valuta estera è ammontato a 24,2 miliardi, mentre sulle disponibilità in oro è risultata una plusvalenza di 4,3 miliardi. Dal canto suo, la perdita sulle posizioni in franchi si è attestata a 1,6 miliardi ed è scaturita principalmente dagli interessi applicati agli averi in conto giro.

Il risultato della Banca nazionale svizzera dipende prevalentemente dall'andamento dei mercati dell'oro, dei cambi e dei capitali, viene sottolineato come di consueto nella nota. Pertanto esso è soggetto a forti oscillazioni che rendono difficile trarre conclusioni riguardo alla performance dell'intero esercizio.

Si tratta comunque di numeri ben diversi rispetto a quelli di dodici mesi fa, quando il trimestre iniziale dell'esercizio si era concluso con una perdita di 32,8 miliardi. Dopo anni caratterizzati dai guadagni, il 2022 si era chiuso con un maxi-rosso da 132,5 miliardi.

Tornando alle cifre relative ai primi tre mesi del 2023, i proventi per interessi e i dividendi sono ammontati rispettivamente a 2,5 e a 0,9 miliardi, scrive l'istituto. È stata messa a referto una plusvalenza sia su titoli e strumenti di debito, pari a 8,5 miliardi, sia su titoli e strumenti di capitale (14,7 miliardi). Le minusvalenze di cambio si sono attestate complessivamente a 2,0 miliardi.

Sulle disponibilità in oro, a fronte di una quantità invariata, è risultata una plusvalenza di 4,3 miliardi. Alla fine dello scorso mese di marzo, il prezzo di un chilogrammo di questo metallo prezioso era pari a 58'122 franchi, contro i 53'941 di fine 2022.

Dall'utile annunciato oggi andranno dedotti agli accantonamenti per le riserve monetarie, che la Banca nazionale è obbligata a costituire per legge. L'attribuzione di essi per l'esercizio in corso sarà definita a fine anno.

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